Pnrr, cabine di regia territoriali per programmare il futuro

La proposta arriva dai consiglieri regionali del Pd: «Il Piemonte non finisce a Torino. Bisogna coinvolgere i presidenti delle province e i sindaci dei capoluoghi»

Pnrr, Cabine di regia territoriali per programmare il futuro. La proposta arriva dai consiglieri regionali del Pd dopo che il presidente Alberto Cirio ha annunciato l’istituzione di una cabina di regia con il comune di Torino per programmare l’utilizzo dei fondi del Pnrr. «Il Piemonte non finisce a Torino – dicono i consiglieri dai territori di Novara, Alessandria e Cuneo, Domenico Rossi, Domenico Ravetti e Maurizio Marello che ribadiscono l’utilità del gesto del Cirio -. Dal punto di vista del metodo è già un passo avanti rispetto al nulla fatto fino ad ora. Il problema è che si è dimenticato del resto del territorio. Come facciamo nel resto del Piemonte? Continuiamo con lo svuotacassetti e l’assenza di strategia e condivisione? Serve una cabina di regia in ogni quadrante che coinvolga i presidenti delle province e i sindaci dei capoluoghi. E che sia aperta alle forze sociali. Il futuro del Piemonte va ridisegnato insieme».

«Sono troppi gli errori compiuti fino ad oggi, a partire da quello della fase iniziale, in cui è stato raccolto un insieme di progetti dai Comuni che spesso nulla avevano a che vedere con gli obiettivi del Pnrr – proseguono i tre consiglieri -. Oppure la gestione della programmazione dei fondi della missione 6, dedicata alla salute, senza alcun coinvolgimento degli stakeholder, nessuna analisi condivisa del fabbisogno, anzi all’insegna della “segretezza” e della delega ai tecnici. Sono passi falsi che devono essere uno stimolo a fare di più e meglio. Ripartiamo dalla buona notizia dell’accordo con Torino ed estendiamolo agli altri territori. Intanto riapriamo il dialogo in consiglio regionale con tutte le forze politiche affinché il Pnrr si trasformi davvero in un’opportunità di investire seriamente su settori strategici per condizionare in maniera positiva il futuro della nostra regione e non sia un’occasione persa per il Piemonte»

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La proposta arriva dai consiglieri regionali del Pd: «Il Piemonte non finisce a Torino. Bisogna coinvolgere i presidenti delle province e i sindaci dei capoluoghi»

Pnrr, Cabine di regia territoriali per programmare il futuro. La proposta arriva dai consiglieri regionali del Pd dopo che il presidente Alberto Cirio ha annunciato l'istituzione di una cabina di regia con il comune di Torino per programmare l'utilizzo dei fondi del Pnrr. «Il Piemonte non finisce a Torino - dicono i consiglieri dai territori di Novara, Alessandria e Cuneo, Domenico Rossi, Domenico Ravetti e Maurizio Marello che ribadiscono l'utilità del gesto del Cirio -. Dal punto di vista del metodo è già un passo avanti rispetto al nulla fatto fino ad ora. Il problema è che si è dimenticato del resto del territorio. Come facciamo nel resto del Piemonte? Continuiamo con lo svuotacassetti e l’assenza di strategia e condivisione? Serve una cabina di regia in ogni quadrante che coinvolga i presidenti delle province e i sindaci dei capoluoghi. E che sia aperta alle forze sociali. Il futuro del Piemonte va ridisegnato insieme».

«Sono troppi gli errori compiuti fino ad oggi, a partire da quello della fase iniziale, in cui è stato raccolto un insieme di progetti dai Comuni che spesso nulla avevano a che vedere con gli obiettivi del Pnrr - proseguono i tre consiglieri -. Oppure la gestione della programmazione dei fondi della missione 6, dedicata alla salute, senza alcun coinvolgimento degli stakeholder, nessuna analisi condivisa del fabbisogno, anzi all’insegna della “segretezza” e della delega ai tecnici. Sono passi falsi che devono essere uno stimolo a fare di più e meglio. Ripartiamo dalla buona notizia dell’accordo con Torino ed estendiamolo agli altri territori. Intanto riapriamo il dialogo in consiglio regionale con tutte le forze politiche affinché il Pnrr si trasformi davvero in un’opportunità di investire seriamente su settori strategici per condizionare in maniera positiva il futuro della nostra regione e non sia un’occasione persa per il Piemonte»

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