Ponte crollato a Romagnano, Confindustria: «Dobbiamo essere come Genova»

Ponte crollato a Romagnano, Confindustria: «Dobbiamo essere come Genova». Secondo gli industriali e gli amministratori del territorio è necessario adottare il “modello Genova” per abbreviare più possibile i tempi di realizzazione di un’infrastruttura vitale per le province di Novara e Vercelli, ma anche per il vicino Biellese.

Questo percorso, definito nel corso di una riunione che si è svolta ieri, lunedì 12 ottobre, nella delegazione di Borgosesia di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), ha come prima tappa l’incontro, già fissato per giovedì 15 con il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Gli chiederemo di verificare la possibilità di attivare una gestione commissariale per ricostruire l’opera – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché dobbiamo assolutamente evitare che passino anni prima di vedere avviati i lavori. L’impatto negativo coinvolge centinaia di aziende e migliaia di lavoratori di distretti industriali fondamentali come il tessile e la rubinetteria-valvolame, che sono tra i più importanti in Italia, senza contare i costi indiretti dell’assenza del ponte, come i maggiori tempi di percorrenza richiesti a persone e merci e il conseguente aumento di traffico e inquinamento. Servono certezze sui fondi disponibili e sui tempi della ricostruzione. Per questo verificheremo la possibilità di chiedere al Ministero una procedura d’urgenza che coinvolga direttamente anche l’Anas».

 

 

Tutti i partecipanti alla riunione (i sindaci di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, di Gattinara, Daniele Baglione, e di Grignasco, Katia Bui, il presidente della provincia di Vercelli e sindaco di Varallo, Eraldo Botta, i consiglieri regionali Angelo Dago, Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco e la consigliera della provincia di Novara Elena Foti, insieme a funzionari e dirigenti dell’ente e di Cnvv) hanno concordato sulla necessità di procedere in sinergia per fare in modo che vengano definite da subito competenze e responsabilità.

Durante la riunione Filippa ha anche consegnato ai sindaci un report con una prima stima dei danni subiti dalle aziende valsesiane in base ai risultati di un sondaggio compiuto nei giorni scorsi tra le imprese associate a Cnvv. «Secondo le prime rilevazioni – ha osservato – si contano oltre quattro milioni di danni, ma mancano alcune risposte e dobbiamo ancora finire di elaborare i dati del Vercellese, dove ci sono zone duramente colpite, e quelli del Cusio e del Novarese. Consegneremo i report agli amministratori locali e ci attiveremo, anche tramite Confindustria Piemonte, per fare in modo che venga garantita in tempi brevi almeno una prima tranche di fondi per sostenere la ripresa delle attività. Sono fondamentali, anche in questo caso, tempi certi e risposte concrete. Seguiremo con attenzione ogni passaggio e chiediamo di evitare qualsiasi scarico di responsabilità: è in gioco il futuro di un intero territorio».

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Ponte crollato a Romagnano, Confindustria: «Dobbiamo essere come Genova». Secondo gli industriali e gli amministratori del territorio è necessario adottare il "modello Genova" per abbreviare più possibile i tempi di realizzazione di un'infrastruttura vitale per le province di Novara e Vercelli, ma anche per il vicino Biellese. Questo percorso, definito nel corso di una riunione che si è svolta ieri, lunedì 12 ottobre, nella delegazione di Borgosesia di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), ha come prima tappa l'incontro, già fissato per giovedì 15 con il presidente della Regione Alberto Cirio. «Gli chiederemo di verificare la possibilità di attivare una gestione commissariale per ricostruire l'opera - spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa - perché dobbiamo assolutamente evitare che passino anni prima di vedere avviati i lavori. L'impatto negativo coinvolge centinaia di aziende e migliaia di lavoratori di distretti industriali fondamentali come il tessile e la rubinetteria-valvolame, che sono tra i più importanti in Italia, senza contare i costi indiretti dell'assenza del ponte, come i maggiori tempi di percorrenza richiesti a persone e merci e il conseguente aumento di traffico e inquinamento. Servono certezze sui fondi disponibili e sui tempi della ricostruzione. Per questo verificheremo la possibilità di chiedere al Ministero una procedura d'urgenza che coinvolga direttamente anche l'Anas».     Tutti i partecipanti alla riunione (i sindaci di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, di Gattinara, Daniele Baglione, e di Grignasco, Katia Bui, il presidente della provincia di Vercelli e sindaco di Varallo, Eraldo Botta, i consiglieri regionali Angelo Dago, Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco e la consigliera della provincia di Novara Elena Foti, insieme a funzionari e dirigenti dell'ente e di Cnvv) hanno concordato sulla necessità di procedere in sinergia per fare in modo che vengano definite da subito competenze e responsabilità. Durante la riunione Filippa ha anche consegnato ai sindaci un report con una prima stima dei danni subiti dalle aziende valsesiane in base ai risultati di un sondaggio compiuto nei giorni scorsi tra le imprese associate a Cnvv. «Secondo le prime rilevazioni - ha osservato - si contano oltre quattro milioni di danni, ma mancano alcune risposte e dobbiamo ancora finire di elaborare i dati del Vercellese, dove ci sono zone duramente colpite, e quelli del Cusio e del Novarese. Consegneremo i report agli amministratori locali e ci attiveremo, anche tramite Confindustria Piemonte, per fare in modo che venga garantita in tempi brevi almeno una prima tranche di fondi per sostenere la ripresa delle attività. Sono fondamentali, anche in questo caso, tempi certi e risposte concrete. Seguiremo con attenzione ogni passaggio e chiediamo di evitare qualsiasi scarico di responsabilità: è in gioco il futuro di un intero territorio».

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