Ponte di Romagnano, Anas fa slittare al 30 novembre l’apertura della struttura provvisoria

La decisione è stata presa ufficialmente nel pomeriggio di oggi dopo che nei giorni scorsi erano state sospese “buona parte delle lavorazioni, attualmente concentrate nella costruzione dei rilevati in terra”. Lo sfogo del sindaco Carini: «Ci siamo sentiti presi in giro»

Ponte provvisorio di Romagnano, slitta a martedì 30 novembre il suo “varo”, con la conseguente riapertura al traffico veicolare lungo le due sponde del fiume Sesia, lungo la Statale 142 “Biellese”. La decisione è stata presa ufficialmente da Anas nel pomeriggio di oggi, mercoledì 17 novembre, dopo l’ennesima richiesta da parte del sindaco della località novarese, Alessandro Carini, di avere risposte chiare e precise sulla tempistica, ma soprattutto se fosse ancora possibile un rispetto del cronoprogramma originale, che prevedeva la tanto agognata apertura per lunedì prossimo, 22 novembre.


Il primo cittadino della località novarese interessata dal completamento del manufatto è ovviamente deluso, amareggiato, per non dire… peggio: «Inutile girarci attorno, nelle ultime settimane ci siamo sentiti letteralmente presi in giro. Non sono un tecnico – ha aggiunto Carini – ma non ci voleva molto per capire che, con l’andatura delle due ultime settimane, certamente non certo agevolata dalle condizioni meteo, il cronoprogramma originale non sarebbe stato rispettato. Dal versante occidentale del ponte (quello che per consuetudine viene indicato come “lato Gattinara”, anche se in quel punto entrambe le sponde del fiume rientrano nel territorio di Romagnano, ndr) mancava ancora completamente le bretelle di collegamento alla struttura. Ho più volte richiesto chiarimenti, senza ottenere risposte certe». O meglio, una risposta Anas l’ha, come detto, fornita. Ma solo nel pomeriggio di oggi. Come una sorta di pugile messo alle corde, l’Ente delle strade non ha più potuto bleffare, ammettendo l’impossibilità di completare i lavori entro lunedì della prossima settimana, ma procrastinandoli di altri otto giorni. La motivazione, come si è potuto leggere in un comunicato diffuso nella giornata di oggi dalla stessa Anas, andrebbe ricercata nell’intenso “maltempo del fine settimana”, che avrebbe causato “lo stop temporaneo dei lavori e rallentamenti in fase di costruzione dei rilevati in terra su cui saranno realizzate le bretelle di raccordo con la viabilità esistente sulle due sponde”. Nell’ultimo weekend, nonostante un generale rallentamento dei lavori, erano state comunque “eseguite le prove di carico sul ponte bailey, il cui esito positivo ha permesso di predisporre la documentazione necessaria per l’ottenimento del collaudo statico dell’opera”.


«Al di là di questo – ha aggiunto il sindaco Carini – era facilmente comprensibile che i tempi per il completamento di una delle rampe non sarebbero stati sufficienti, visto quanto accaduto sull’altra sponda. Abbiamo sollecitato una data certa, perché le aziende di trasporto in primis ma tanti altri soggetti hanno la necessità di sapere con esattezza quando il porte sarà riaperto al traffico veicolare».


Ma lasciamo ancora spazio allo scritto di Anas: “Il maltempo ha influito sulle attività di cantiere e ha determinato la necessità di riprogrammare le attività lavorative e conseguentemente il completamento degli interventi e l’apertura al traffico della viabilità provvisoria, previsti per martedì 30 novembre. Tuttavia, nel caso in cui le previsioni meteo a medio termine che riportano precipitazioni prolungate e intense anche nei prossimi giorni saranno confermate, si stima che l’apertura al traffico potrà comunque avvenire non oltre i primi giorni di dicembre”. Dunque si parla dell’ultimo giorno del mese, anche se occorrerà continuare a guardare il cielo anche la prossima settimana. Ma la delusione del primi cittadino non si esaurisce qui. Non ha infatti mancato di sottolineare, di fronte a questa situazione, lo scarso interesse di qualche politico del territorio, «che si sarebbe limitato a presentare un’interrogazione parlamentare, senza provvedere a ulteriori solleciti nelle sedi opportune».

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Ponte di Romagnano, Anas fa slittare al 30 novembre l’apertura della struttura provvisoria

La decisione è stata presa ufficialmente nel pomeriggio di oggi dopo che nei giorni scorsi erano state sospese “buona parte delle lavorazioni, attualmente concentrate nella costruzione dei rilevati in terra”. Lo sfogo del sindaco Carini: «Ci siamo sentiti presi in giro»

Ponte provvisorio di Romagnano, slitta a martedì 30 novembre il suo “varo”, con la conseguente riapertura al traffico veicolare lungo le due sponde del fiume Sesia, lungo la Statale 142 “Biellese”. La decisione è stata presa ufficialmente da Anas nel pomeriggio di oggi, mercoledì 17 novembre, dopo l’ennesima richiesta da parte del sindaco della località novarese, Alessandro Carini, di avere risposte chiare e precise sulla tempistica, ma soprattutto se fosse ancora possibile un rispetto del cronoprogramma originale, che prevedeva la tanto agognata apertura per lunedì prossimo, 22 novembre.


Il primo cittadino della località novarese interessata dal completamento del manufatto è ovviamente deluso, amareggiato, per non dire… peggio: «Inutile girarci attorno, nelle ultime settimane ci siamo sentiti letteralmente presi in giro. Non sono un tecnico – ha aggiunto Carini – ma non ci voleva molto per capire che, con l’andatura delle due ultime settimane, certamente non certo agevolata dalle condizioni meteo, il cronoprogramma originale non sarebbe stato rispettato. Dal versante occidentale del ponte (quello che per consuetudine viene indicato come “lato Gattinara”, anche se in quel punto entrambe le sponde del fiume rientrano nel territorio di Romagnano, ndr) mancava ancora completamente le bretelle di collegamento alla struttura. Ho più volte richiesto chiarimenti, senza ottenere risposte certe». O meglio, una risposta Anas l’ha, come detto, fornita. Ma solo nel pomeriggio di oggi. Come una sorta di pugile messo alle corde, l’Ente delle strade non ha più potuto bleffare, ammettendo l’impossibilità di completare i lavori entro lunedì della prossima settimana, ma procrastinandoli di altri otto giorni. La motivazione, come si è potuto leggere in un comunicato diffuso nella giornata di oggi dalla stessa Anas, andrebbe ricercata nell’intenso “maltempo del fine settimana”, che avrebbe causato “lo stop temporaneo dei lavori e rallentamenti in fase di costruzione dei rilevati in terra su cui saranno realizzate le bretelle di raccordo con la viabilità esistente sulle due sponde”. Nell’ultimo weekend, nonostante un generale rallentamento dei lavori, erano state comunque “eseguite le prove di carico sul ponte bailey, il cui esito positivo ha permesso di predisporre la documentazione necessaria per l’ottenimento del collaudo statico dell’opera”.


«Al di là di questo – ha aggiunto il sindaco Carini – era facilmente comprensibile che i tempi per il completamento di una delle rampe non sarebbero stati sufficienti, visto quanto accaduto sull’altra sponda. Abbiamo sollecitato una data certa, perché le aziende di trasporto in primis ma tanti altri soggetti hanno la necessità di sapere con esattezza quando il porte sarà riaperto al traffico veicolare».


Ma lasciamo ancora spazio allo scritto di Anas: “Il maltempo ha influito sulle attività di cantiere e ha determinato la necessità di riprogrammare le attività lavorative e conseguentemente il completamento degli interventi e l’apertura al traffico della viabilità provvisoria, previsti per martedì 30 novembre. Tuttavia, nel caso in cui le previsioni meteo a medio termine che riportano precipitazioni prolungate e intense anche nei prossimi giorni saranno confermate, si stima che l’apertura al traffico potrà comunque avvenire non oltre i primi giorni di dicembre”. Dunque si parla dell’ultimo giorno del mese, anche se occorrerà continuare a guardare il cielo anche la prossima settimana. Ma la delusione del primi cittadino non si esaurisce qui. Non ha infatti mancato di sottolineare, di fronte a questa situazione, lo scarso interesse di qualche politico del territorio, «che si sarebbe limitato a presentare un’interrogazione parlamentare, senza provvedere a ulteriori solleciti nelle sedi opportune».

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