Ora gli ultimi intoppi sono davvero alle spalle. Dalla giornata di lunedì lungo il fiume Sesia sono ripresi i lavori costruzione del ponte provvisorio che dovrà collegare le due sponde lungo la ex Provinciale 142 “Biellese”. Avuto la scorsa settimana il tanto atteso benestare da parte del Genio militare, mentre l’intervento di bonifica si è spostato sulla sponda vercellese, su quella opposta sono stati avviati i primi veri e propri scavi per la realizzazione delle opere di fondazione della spalla e della pila su cui poggerà il manufatto provvisorio.
Al via libera si era giunti dopo che più soggetti si erano fatti carico di effettuare quella che era stata definita una vera e propria “opera di persuasione e sensibilizzazione” (con tanto anche di annunciata interrogazione del parlamentare novarese Diego Sozzani nei confronti del ministro delle Infrastrutture) di fronte a una serie di difficoltà di natura burocratica culminate nelle settimane precedenti dopo che la bonifica per constatare l’eventuale presenza di ordigni bellici si era “impantanata” di fronte al rilevamento nell’area di elevate concentrazioni di ferrite, minerale la cui presenza ha “interferito” con la strumentazione in uso al personale tecnico. Si era quindi reso necessario ottenere da parte delle autorità militari una nuova autorizzazione a procedere adottando una metodologia “non ordinaria”. Nel corso del mese di aprile l’impresa esecutrice dei lavori si è vista costretta a sostituire in corsa la ditta inizialmente selezionata per questo genere di intervento con un’altra impresa specializzata. La scorsa settimana, come detto, il via libera e da lunedì il letto del fiume ha ripreso finalmente ad animarsi, per la soddisfazione del sindaco di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, quotidianamente in contatto con il cantiere: «Le nostre sollecitazioni sono state premiate – ha confermato il primo cittadino – Speriamo adesso che tutto vada per il meglio e si possa rispettare il nuovo cronoprogramma che prevede, in via cautelativa, il completamento dei lavori per il mese di ottobre».
E una nota di soddisfazione è arrivata anche da piazza Castello a Torino alla luce dei precedenti incontri avuti con Anas: «Pur non essendo una responsabilità diretta della Regione siamo intervenuti per fare in modo che venisse superato questo ulteriore disagio creato ai cittadini e alle aziende – hanno affermato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Opere pubbliche Marco Gabusi – Chiediamo ad Anas di continuare a monitorare l’opera e di sollecitare l’azienda affinché il tempo perso possa essere recuperato nei prossimi mesi. Periodo in cui ci aspettiamo che non vi siano tempi morti né festività che possano bloccare i lavori anche per un solo giorno».