Entra in un negozio di parrucche, chiede di poterne visionare qualcuna, adocchia quella che gli sembra più adatta ma, prima di acquistarla, in considerazione anche del prezzo, chiede di poterla provare per vedere l’effetto una volta indossata ed eventualmente per potervi apportare qualche modifica. E fin qui nulla di strano e, soprattutto, nessuna obiezione da parte del personale del negozio.
L’uomo però ad un certo punto chiede di poter andare in bagno; qualche minuto di attesa, poi quando i minuti diventano decisamente un po’ troppi e l’assenza a quel punto comincia a destare qualche preoccupazione, decidono di andare a bussare timidamente alla porta.
Dall’interno nessuna risposta, aprono e scoprono che il sedicente cliente è letteralmente sparito nel nulla, uscito tranquillamente, con la parrucca al seguito – che per inciso aveva un valore di circa 700 euro – da una porta sul retro. A quel punto altro non resta al titolare del negozio che sporgere denuncia.
Era la fine di maggio di 5 anni fa, le indagini portarono ad individuare il “cliente” in un 45enne lombardo che, denunciato, è finito a processo con l’accusa di furto.
Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 4 mesi. Sentenza a fine marzo.