Prima domenica di “fase 2”, si riscopre la bici e la campagna

Prima domenica di “fase 2”, e anche se la giornata non sembrava promettere, meteorologicamente parlando, nulla di buono, la voglia di uscire, di sgranchirsi, di togliersi di dosso paure, tensioni e lunghe settimane di inattività, di tornare insomma ad una parvenza di normalità con la conquista di spazi aperti, si è fatta prepotentemente sentire. E così ciclisti solitari ma anche famiglie con bambini, runner e podisti con il cane, hanno imboccato, quasi con un gesto liberatorio, le strade che dal paese portano alla campagna circostante.

 

 

E, almeno a Cameri, non poteva mancare la tradizionale “puntata” nella valle del Ticino.

Una delle mete “più gettonate” da sempre ma che in quest’ultima settimana, ha fatto registrare nei primi giorni del “quasi liberi”, un anomalo movimento sui vari percorsi del parco.

Nessun assembramento, tutto, almeno così pare, nel rispetto delle regole imposte, pena, come aveva ricordato il sindaco «in caso di mancata osservanza il Comune può intervenire con misure restrittive e tornare alla chiusura»

Ma se la “valle” è stata la favorita, non da meno lo sono state la cascina Picchetta e i percorsi ciclabili che si dipartono da dietro la villa, sede del Parco.

Strade e stradine che si intersecano e si inoltrano tra boschi e campi coltivati, battute, in un pomeriggio di una “normale” domenica qualsiasi di primavera inoltrata al più da uno sparuto manipolo di podisti e ciclisti, e che invece, nella prima domenica di “fase 2”, si sono “trasformate” rimandando un’immagine di movimento, un silenzioso e “distanziato” via vai di persone e colori.

 

 

 

 

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Prima domenica di “fase 2”, si riscopre la bici e la campagna

Prima domenica di “fase 2”, e anche se la giornata non sembrava promettere, meteorologicamente parlando, nulla di buono, la voglia di uscire, di sgranchirsi, di togliersi di dosso paure, tensioni e lunghe settimane di inattività, di tornare insomma ad una parvenza di normalità con la conquista di spazi aperti, si è fatta prepotentemente sentire. E così ciclisti solitari ma anche famiglie con bambini, runner e podisti con il cane, hanno imboccato, quasi con un gesto liberatorio, le strade che dal paese portano alla campagna circostante.

 

 

E, almeno a Cameri, non poteva mancare la tradizionale “puntata” nella valle del Ticino.

Una delle mete “più gettonate” da sempre ma che in quest’ultima settimana, ha fatto registrare nei primi giorni del “quasi liberi”, un anomalo movimento sui vari percorsi del parco.

Nessun assembramento, tutto, almeno così pare, nel rispetto delle regole imposte, pena, come aveva ricordato il sindaco «in caso di mancata osservanza il Comune può intervenire con misure restrittive e tornare alla chiusura»

Ma se la “valle” è stata la favorita, non da meno lo sono state la cascina Picchetta e i percorsi ciclabili che si dipartono da dietro la villa, sede del Parco.

Strade e stradine che si intersecano e si inoltrano tra boschi e campi coltivati, battute, in un pomeriggio di una “normale” domenica qualsiasi di primavera inoltrata al più da uno sparuto manipolo di podisti e ciclisti, e che invece, nella prima domenica di “fase 2”, si sono “trasformate” rimandando un’immagine di movimento, un silenzioso e “distanziato” via vai di persone e colori.

 

 

 

 

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