La Consulta comunale della legalità ha ufficialmente iniziato i suoi lavori. Voluta, votata, con tanto di regolamento per il suo funzionamento da parte del Consiglio comunale, questo nuovo organismo ha tenuto nel pomeriggio di ieri, venerdì 27 ottobre, la sua prima riunione ufficiale dopo il suo insediamento. Una seduta a “porte chiuse” (come lo saranno quelle successive), per poi presentare ai rappresentanti della stampa una prima agenda di intenti.
«Volevano rendere conto di quelli che sono i nostri intenti – ha detto la presidente, la consigliera del Pd Cinzia Spilinga – La Consulta nasce ed è rappresentata da tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale che hanno lavorato nello spirito più collaborativo possibile. Tutti quanti avevamo voglia di trovare un punto di incontro in quanto quello della legalità è un tema caro a tutti, al di là dei vari colori politici».
Dal primo incontro di venerdì, ha proseguito, «sono emersi temi sui quali la Consulta vuole concentrarsi. Primo sarà quello della trasparenza, perché Novara sarà caratterizzata da cantieri e in presenza di determinate attività il terreno diventa fertile per vuole farle diventare illecite. Noi vogliamo accendere dei fari». Altro tema emerso con diverse sfaccettature è quello riguardante «tutti quei comportamenti che magari non sono caratterizzabili come mafiosi ma che magari si collegano a un certo disagio giovanile, sino ad arrivare a problematiche più serie, quasi “paramafiose”. La Consulta ha quindi intenzione di lavorare in rete non solo insieme a quelle associazione che ne fanno parte, ma anche con altre realtà presenti sul territorio».
«La Consulta non ha la pretese di sostituirsi a nessuno – ha aggiunto il sindaco Alessandro Canelli, che ha pertecipato a questa prima riunione in veste di “uditore” – Però potrebbe dare una mano nel tenere alta l’attenzione e andare della direzione principale, quella di diffondere il più possibile la cultura della legalità tra i cittadini, soprattutto fra i più giovani». Aspetto evidenziato dalla presenza di una rappresentante del comitato studentesco: «Il loro apporto sarà decisivo sulle iniziative che la Consulta stessa dovrà prendere. In tante città italiane esiste un problema di “devianza giovanile”: una problematica che desta particolare preoccupazione, soprattutto perché legata all’abuso di sostanze stupefacenti e di alcolici in fasce della popolazione sempre più giovani; che hanno un’incidenza sempre fondamentale in determinati comportamenti. Uno dei punti fondamentali su cui dovremo batterci dovrà essere quello di contrastare questo fenomeno». Canelli ha quindi detto di aspettarsi da questo organismo suggerimenti nei confronti dell’amministrazione, che abbiano «lo scopo di mettere in campo politiche che possano andare nella direzione di contrastare fenomeni che possano indirizzarsi verso l’illegalità».
Un contributo è stato poi offerto da Amleto Impaloni di Confartigianato (collegato da remoto), da Roberto Leggero dell’associazione La Torre – Mattarella, da Giovanni Ristuccia di SOS Antiplagio, dal consigliere comunale Piergiacomo Baroni, ma in particolare da Sonia Verduci, rappresentante provinciale degli studenti: «La Consulta affronterà diverse tematiche che ci riguardano da vicino, come quella dell’emergenza abitativa. Siamo felici di poter contribuire concretamente, per favorire un dialogo diretto e attivo fra i giovani e le istituzioni».
Alla Consulta per la legalità ne fanno parte un rappresentante per ciascun gruppo politico presente a Palazzo Cabrino: Cinzia Spilinga (Pd, presidente), Flavio Freguglia (Lega, vicepresidente), Gian Maria Prestinicola (Forza Novara), Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara), Mario Iacopino (Movimento 5 Stelle), Pietro Gagliardi (Forza Italia), Mauro Gigantino (Fratelli d’Italia). E poi un esponente delle associazioni che hanno a suo tempo aderito all’apposito bando. Oltre agli intervenuti ci saranno anche Ryan Jessie Coretta (Libera) e Mario Miglio (Legambiente).