Mascherina dentro e nei pressi dei centri commerciali e misure per contenere il “pericolo” assembramento da movida. Sono queste le due principali linee guida sulle quali sembra aver posto l’accento il governatore della Regione Alberto Cirio.
Un primo assaggio di ordinanza è stato dato nella conferenza stampa di questa mattina a Torino con anche la presentazione delle linee che il sindaco del capoluogo piemontese Chiara Appendino ha già firmato.
Mascherine: continueranno a essere obbligatorie nei luoghi chiusi e nei centri commerciali dovranno essere indossate anche nelle aree pertinenziali, ossia anche al di fuori del centro commerciale stesso. Per quanto riguarda la movida per ora le due principali regole riguardano l’ordinanza già firmata dal sindaco di Torino: bar e locali aperti fino all’una di notte questo e il prossimo fine settimana, divieto per locali e supermercati di vendere sostanze alcoliche da asporto dopo le 19.
A meno di 24 all’apertura di bar e ristoranti le parole del presidente sono chiare: «Quello che sta per arrivare sarà il primo vero weekend libero, dobbiamo impegnarci a viverlo con responsabilità, – ha detto il presidente Cirio – non siamo ancora al punto di tornare alla normalità, penso alla movida: è un rischio che potrebbe comportare conseguenze negative. Ecco perché serve responsabilità e l’ordinanza torinese potrebbe essere un esempio per gli altri comuni piemontesi. Possiamo bere un aperitivo, mangiare fuori, ma rispettando le regole».
E soprattutto, come si legge nei documenti dal primo decreto, la parola chiave rimane “assembramento”, un divieto: «Assembramento è anche pensare a due persone che non rispettano le distanze minime, non è pensare a un gruppo di persone, – ha spiegato il questore di Torino Giuseppe De Matteis– le forze dell’ordine interverranno in tutti i casi dove c’è pericolo di contagio e ne risponderanno tutte le persone coinvolte».