Processo Coccia bis, nuova condanna a 3 anni e 2 mesi per l’ex responsabile amministrativa

Licenziata qualche anno fa, e di recente condannata in Appello a 2 anni per un altro caso di peculato, sempre relativo al teatro Coccia, per un importo di 29 mila euro, l’ex responsabile amministrativa del principale teatro novarese, Silvana Sateriale, ha rimediato ieri altri 3 anni e 2 mesi di reclusione per peculato e un ipotesi di falso, con prescrizione di altre imputazioni di falso e l’interdizione dai pubblici uffici. Stabilita anche una sanzione pecuniaria di 85 mila euro a favore della Fondazione teatro Coccia, parte civile.

La somma è l’importo contestato in questa vicenda bis la procura, che ha analizzato una serie di bonifici e movimenti di denaro sospetti finiti nella disponibilità dell’ex impiegata, tra il 2015 e il 2022 utilizzando una serie di escamotage contabili. Il pm aveva chiesto 4 anni e mezzo, la difesa l’assoluzione. E’ scontato l’appello.

La stessa imputata si è sempre dichiarata innocente. Anche in questo processo, come il precedente in cui Sateriale era a giudizio assieme all’allora direttrice artistica Renata Rapetti, si è discusso a lungo della natura giuridica di ente pubblico della Fondazione, finora sempre riconosciuto dalla magistratura.

La prima indagine, va ricordato, era iniziata nel 2018 analizzando una serie «Art bonus» che l’allora presidente del Cda del Coccia, Carmen Manfredda, riteneva irregolari, non vere e proprie liberalità ma pagamenti per servizi e prestazioni rese al teatro. Da qui erano iniziate una serie di verifiche della Finanza di comportamenti scorretti nella gestione del teatro e del cartellone di eventi pubblici.

Proprio mentre era in corso il primo processo, nel 2022, il Cda del teatro aveva presentato un secondo esposto per somme che l’allora impiegata amministrativa si sarebbe trattenuta indebitamente. Da qui il secondo rinvio a giudizio e la seconda condanna per peculato, sul presupposto che l’imputata era in una veste di incaricato di pubblico servizio vista la natura giuridica dell’ente.

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Licenziata qualche anno fa, e di recente condannata in Appello a 2 anni per un altro caso di peculato, sempre relativo al teatro Coccia, per un importo di 29 mila euro, l’ex responsabile amministrativa del principale teatro novarese, Silvana Sateriale, ha rimediato ieri altri 3 anni e 2 mesi di reclusione per peculato e un ipotesi di falso, con prescrizione di altre imputazioni di falso e l’interdizione dai pubblici uffici. Stabilita anche una sanzione pecuniaria di 85 mila euro a favore della Fondazione teatro Coccia, parte civile.

La somma è l’importo contestato in questa vicenda bis la procura, che ha analizzato una serie di bonifici e movimenti di denaro sospetti finiti nella disponibilità dell’ex impiegata, tra il 2015 e il 2022 utilizzando una serie di escamotage contabili. Il pm aveva chiesto 4 anni e mezzo, la difesa l’assoluzione. E’ scontato l’appello.

La stessa imputata si è sempre dichiarata innocente. Anche in questo processo, come il precedente in cui Sateriale era a giudizio assieme all’allora direttrice artistica Renata Rapetti, si è discusso a lungo della natura giuridica di ente pubblico della Fondazione, finora sempre riconosciuto dalla magistratura.

La prima indagine, va ricordato, era iniziata nel 2018 analizzando una serie «Art bonus» che l’allora presidente del Cda del Coccia, Carmen Manfredda, riteneva irregolari, non vere e proprie liberalità ma pagamenti per servizi e prestazioni rese al teatro. Da qui erano iniziate una serie di verifiche della Finanza di comportamenti scorretti nella gestione del teatro e del cartellone di eventi pubblici.

Proprio mentre era in corso il primo processo, nel 2022, il Cda del teatro aveva presentato un secondo esposto per somme che l’allora impiegata amministrativa si sarebbe trattenuta indebitamente. Da qui il secondo rinvio a giudizio e la seconda condanna per peculato, sul presupposto che l’imputata era in una veste di incaricato di pubblico servizio vista la natura giuridica dell’ente.

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