Protestano gli operatori di generi vari del mercato coperto: «Fateci lavorare prima di Natale»

Monta la protesta da parte dei titolari dei banchi di generi vari del mercato coperto di viale Dante Alighieri contro l’ultimo Dpcm. E’ lunedì mattina, fuori piove e fa freddo, nei vicini spazi dedicati ai prodotti alimentari gli acquirenti sono parecchi, come sempre, mentre nel salone dedicato ai generi vari le postazioni sono desolatamente chiuse.

«Quello che chiediamo e solamente di poter lavorare – dice Maura Mazzone di Fiva Confcommercio, da oltre trent’anni operatrice nel mercato – Noi operatori di questo settore chiediamo di poter aprire nei giorni prefestivi e festivi, cosa vietata dall’ultimo provvedimento del Governo». Per Forte l’attività viene svolta in sicurezza e nel totale rispetto delle normative richieste: «Pericoli non ce ne sono. Tutte le strutture sono a norma e qualcuno ha investito non poche risorse per potersi adeguare. Lavoriamo in assoluta sicurezza perché ci teniamo alla nostra salute come a quella dei nostri clienti. Il nostro – aggiunge – è un mercato di dimensioni notevoli, non vi sono rischi di assembramento, ma solo due o tre in tutta Italia sono come il nostro, ospitando strutture riservate all’alimentare e non. I primo possono lavorare, noi sono costretti a rimanere chiusi».

A ormai meno di tre settimane dal Natale, continua Forte, «se ci viene impedito di lavorare nelle giornate festive o in quella come oggi, prefestiva, come possiamo andare avanti dopo la situazione di emergenza degli ultimi mesi che hanno significato qualcosa come quasi cento giorni di chiusura e il mancato arrivo dei ristori».

Quale la possibile soluzione? Per l’assessore al Commercio del Comune Elisabetta Franzoni «come Amministrazione stiamo valutando qualcosa di alternativo, chiedendo anche al prefetto di valutare la situazione», che l’esponente della Giunta definisce senza mezzi termini «discriminante, perché tutti gli altri esercizi commerciali possono vendere gli stessi prodotti. Solo loro no». Un’alternativa già del resto finita sul suo tavolo così come su quella dello stesso sindaco Alessandro Canelli, potrebbe essere quella di consentire loro di “portarli fuori” temporaneamente dalla struttura, farli lavorare in un mercato straordinario all’aperto».

 

 

Un’ipotesi già affrontata all’epoca in cui la storica struttura di viale Dante Alighieri era stata chiusa per lavori di ristrutturazione, quella dell’utilizzo di via XX Settembre. Soluzione già presa in considerazione e pronta alla firma da parte del primo cittadino, bloccata a quanto pare in extremis nella giornata di venerdì scorso da un “parere contrario” da parte della Segreteria del Comune. Cosa fare allora? Da più parti si è auspicata una soluzione “politica”: che tenga cioè in considerazione le richieste degli operatori senza per questo violare le disposizioni in vigore.

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Protestano gli operatori di generi vari del mercato coperto: «Fateci lavorare prima di Natale»

Monta la protesta da parte dei titolari dei banchi di generi vari del mercato coperto di viale Dante Alighieri contro l’ultimo Dpcm. E’ lunedì mattina, fuori piove e fa freddo, nei vicini spazi dedicati ai prodotti alimentari gli acquirenti sono parecchi, come sempre, mentre nel salone dedicato ai generi vari le postazioni sono desolatamente chiuse.

«Quello che chiediamo e solamente di poter lavorare – dice Maura Mazzone di Fiva Confcommercio, da oltre trent’anni operatrice nel mercato – Noi operatori di questo settore chiediamo di poter aprire nei giorni prefestivi e festivi, cosa vietata dall’ultimo provvedimento del Governo». Per Forte l’attività viene svolta in sicurezza e nel totale rispetto delle normative richieste: «Pericoli non ce ne sono. Tutte le strutture sono a norma e qualcuno ha investito non poche risorse per potersi adeguare. Lavoriamo in assoluta sicurezza perché ci teniamo alla nostra salute come a quella dei nostri clienti. Il nostro – aggiunge – è un mercato di dimensioni notevoli, non vi sono rischi di assembramento, ma solo due o tre in tutta Italia sono come il nostro, ospitando strutture riservate all’alimentare e non. I primo possono lavorare, noi sono costretti a rimanere chiusi».

A ormai meno di tre settimane dal Natale, continua Forte, «se ci viene impedito di lavorare nelle giornate festive o in quella come oggi, prefestiva, come possiamo andare avanti dopo la situazione di emergenza degli ultimi mesi che hanno significato qualcosa come quasi cento giorni di chiusura e il mancato arrivo dei ristori».

Quale la possibile soluzione? Per l’assessore al Commercio del Comune Elisabetta Franzoni «come Amministrazione stiamo valutando qualcosa di alternativo, chiedendo anche al prefetto di valutare la situazione», che l’esponente della Giunta definisce senza mezzi termini «discriminante, perché tutti gli altri esercizi commerciali possono vendere gli stessi prodotti. Solo loro no». Un’alternativa già del resto finita sul suo tavolo così come su quella dello stesso sindaco Alessandro Canelli, potrebbe essere quella di consentire loro di “portarli fuori” temporaneamente dalla struttura, farli lavorare in un mercato straordinario all’aperto».

 

 

Un’ipotesi già affrontata all’epoca in cui la storica struttura di viale Dante Alighieri era stata chiusa per lavori di ristrutturazione, quella dell’utilizzo di via XX Settembre. Soluzione già presa in considerazione e pronta alla firma da parte del primo cittadino, bloccata a quanto pare in extremis nella giornata di venerdì scorso da un “parere contrario” da parte della Segreteria del Comune. Cosa fare allora? Da più parti si è auspicata una soluzione “politica”: che tenga cioè in considerazione le richieste degli operatori senza per questo violare le disposizioni in vigore.

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