Nella mattinata di oggi, 22 luglio, era convocata, in video conferenza, la commissione provinciale sul tema del riempimento delle cave mentre e sul cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni, da agricoli a indrustriali, di Casalino Casalvolone e Borgo Vercelli. La seduta però è saltata perchè i rappresentanti di Fratelli d’Italia, il presidente Federico Binatti e il consigliere Ivan De Grandis, non si sono presentati in aula facendo saltare il numero legale.
«Nonostante gli accordi con il presidente Binatti e la condivisione della data, la maggioranza di Fratelli d’Italia non si è presentata. C’era solo il consigliere della Lega Andrea Bricco oltre a noi due – dicono i consiglieri di opposizione Milù Allegra e Marco Uboldi -. Perché non si voglia discutere su temi che proteggono l’ambiente e il territorio della nostra Provincia? La Regione sta per approvare un piano che riporta la situazione dal punto di vista ambientale, indietro di almeno 15 anni, vanificando il grande lavoro che la Provincia di Novara ha fatto a tutela del territorio. Il nostro Paep (piano attività estrattive provinciale) è il migliore di tutta la regione e avrebbe potuto essere un modello da seguire per tutte le province piemontesi. Secondo il regolamento regionale le cave già aperte e sfruttate, con o senza affioramenti di falda, si possono riempire con materiali del sito estrattivo e soprattutto, gravissima decisione, con terre e rocce da scavo, mentre secondo il Paep vigente le terre e rocce da scavo sono vietate perché possono essere inquinate e pericolose. Purtroppo questa mattina non si è voluto discutere del tema: forse il Presidente Binatti e la sua maggioranza sono d’accordo con i propri colleghi di partito della Regione? Ci sono grandissimi interessi economici dietro al mondo del movimento terra e delle cave, quando però si va ad intaccare anche l’ambiente e il territorio gli amministratori, di qualunque forza politica, hanno l’obbligo di intervenire ed esercitare le proprie responsabilità».
Nel pomeriggio il consigliere De Grandis ha spiegato il motivo della sua assenza: «Solo un problema tecnico. L’agenda elettronica non mi ha segnalato l’appuntamento e io me ne sono dimenticato. Purtroppo siamo oberati di video conferenze e questa mi è sfuggita. Nessuna intenzione di non voler partecipare anche perchè i consiglieri di minoranza avevano fatto richiesta di questa riunione durante una precedente commissione e io mi sono subito reso disponibile. So che anche il presidente Binatti ha avuto un imprevisto e non ha potuto esserci».
Intanto il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi, ha ottenuto un rinvio del voto sul regolamento regionale sui vuoti estrattivi. «Un documento atteso 5 anni, quando la legge del 2016 lo prevedeva entro 180 giorni dall’approvazione della norma, che non rispetta le aspettative e le finalità del legislatore e cancella l’esperienza virtuosa di questi anni della Provincia di Novara, unica ad aver messo in pratica una programmazione sul tema estrattivo. Il rinvio di due settimane servirà a presentare alcuni emendamenti che vanno nella medesima direzione indicata dai consiglieri provinciali: una maggiore tutela ambientale soprattutto per gli scavi in falda e maggiori garanzie sul tema dei controlli. Soprattutto se a tutto questo aggiungiamo che il Protocollo cave con la prefettura è scaduto da aprile e non è stato ancora rinnovato. Ritengo, e lo affermo da tempo, che il Paep della nostra provincia sia un modello da adottare su scala regionale perché offre le maggiori garanzie, ma è necessario che la Provincia faccia sentire forte la propria voce in sede regionale per salvaguardare un piano all’avanguardia e non ritrovarsi con strumenti spuntati in termini di vigilanza e controllo. Mi auguro sinceramente che anche le forze di centrodestra colgano lo spirito di condivisione e ascolto che aveva contraddistinto la stesura e l’approvazione della legge del 2016 di cui sono stato primo firmatario. Le dinamiche politiche non possono mettere a rischio un percorso finalizzato a implementare i processi di legalità e migliorare la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini».