Un patteggiamento e una condanna in abbreviato per il maxi sequestro dello scorso 20 ottobre al casello di Novara Est, dove la polizia stradale di Novara aveva fermato e controllato un camion adibito al trasporto del latte in cui erano nascosti 40 chili di cocaina, per un valore di circa 3 milioni di euro (leggi qui). Il sessantenne R.D., trasportato, ha concordato con la procura una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione; il conducente del mezzo pesante, il quarantenne L.T., è stato condannato a 6 anni di carcere per traffico internazionale di droga. Entrambi sono residenti nel Biellese e l’autista, in particolare, aveva detto di non sapere nulla di quanto veniva trasportato in uno spazio vuoto dell’autocisterna.
Il giorno dei fatti la polizia stava effettuando dei normali controlli nei pressi del casello lungo l’autostrada A4 Torino-Milano. L’autoarticolato, composto da matrice e cisterna, ha attirato l’attenzione degli agenti che hanno deciso di fermarlo per qualche verifiche. A bordo c’erano due italiani: in base alle carte il camion aveva caricato latte nei Paesi Bassi ed era diretto alla provincia di Parma. Un particolare apparve però strano: la cisterna era solo parzialmente carica. Una circostanza anomala visti i costi di trasporto e gestione. Per di più uno scomparto della cisterna, pur essendo sigillato, era privo di qualsiasi contenuto, e inoltre il camionista aveva qualche precedente. Da qui la decisione di approfondire. E i sospetti avevano poi trovato conferma: nel comparto vuoto sono stati recuperati due borsoni con 37 panetti di sostanza stupefacente, per un totale di circa 40 chili. Arrivata e destinazione, e poi vendita sul mercato, avrebbe consentito di guadagnare oltre 3 milioni di euro. Probabilmente quel carico era inserito in un’attività di spaccio di carattere internazionale, sulla quale stanno indagando le forze dell’ordine di altre province.