L’obiettivo della regione Piemonte, cioè il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata entro il 2025, Novara lo ha già superato con il 74,25%. Numeri che confermano il trend degli anni scorsi: «La produzione totale di rifiuti, nel 2020, ammonta a quasi 44 mila tonnellate in diminuzione di circa 1,5 mila tonnellate rispetto al 2019 – ha commentato il direttore di Assa Alessandro Battaglino -. La produzione pro-capite di rifiuti si attesta su 420 kg con una percentuale di differenziazione pari al 74,25%, ossia a una produzione di rifiuti differenziati pari a 312 kg a persona e di indifferenziati pari a 108 kg a persona. Significativo il dato relativo ai due quartieri in cui è attiva la raccolta puntuale. La produzione di rifiuto non recuperabile a Pernate è di 60 kg per abitante, mentre nel quartiere Sud è di 47 kg per abitante».
«L’obiettivo è quello di arrivare all’80% di differenziata attraverso l’ampliamento della tariffa puntuale nelle altre zone della città, a partire dal quartiere Ovest. – ha affermato il sindaco Alessandro Canelli -. Una sperimentazione che doveva già partire nei mesi scorsi e che poi è stata bloccata causa Covid. Novara è tra le poche città italiane il Piano economico finanziario ad avere sottoposto ad Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ndr) e aver ricevuto la piena approvazione. Inoltre siamo la seconda città italiana, dopo Potenza, con la tariffa più bassa tra le città capoluogo. Per conservare questi standard e vincere il mercato libero è necessario tenere alto il livello: non c’è solo Assa che si occupa della raccolta di rifiuti, infatti, si stanno affacciando anche numerose altre realtà private che, a differenza delle ex municipalizzate, non devono sottostare a determinati parametri. Per scoraggiare gli utenti a rivolgersi altrove, dobbiamo continuare a migliorare sempre di più la qualità del servizio: solo così si eviteranno aumenti di tariffe».
Secondo il sindaco il problema, però, restano gli abbandoni (Sant’Agabio e Sud sono i quartieri più colpiti) e la gestione dei cestini sparsi per la città: «Alcune zone sono diventate dei centro conferimento abusivo. Alcuni persone che abbandonano rifiuti ingombranti sono state individuate grazie al lavoro puntuale della polizia locale, ma c’è ancora molto da fare. Così come sui cestini per i quali sarà necessario aumentarne la capienza: soprattutto nella vicinanza di bar e ristoranti sono sempre pieni anche in seguito al cambiamenti di abitudini come quello del cibo da asporto».
Assa ha calcolato che il 43% dei cestini è pieno il giorno dopo lo svuotamento, al 50% o al 100%. La presenza di sacchetti con rifiuti domestici conferma che alcuni cittadini sono ancora restii ad effettuare correttamente la raccolta differenziata.
L’analisi delle diverse frazioni merceologiche dice che dei 312,54 kg che ogni abitante di Novara differenzia, la parte del leone la fa l’organico (131,51 kg/ab), seguito da carta e cartone (56,91 kg/ab), da imballaggi misti vetro/alluminio/acciaio (46,52 kg/ab) e plastica/ imballaggi in plastica (34,06kg/ab). Rispetto al 2019 non c’è stata variazione nella produzione pro-capite per la frazione organica e per la plastica, mentre c’è stato un aumento degli imballaggi in carta e cartone, degli imballaggi misti, segno dei cambiamenti delle abitudini dei novaresi in epoca di pandemia.
«Nell’ultimo anno sono aumenti i servizi su prenotazione di ritiro ingombranti, raccolta del verde e degli oli esausti» ha concluso il presidente di Assa Yari Negri.