«I lavoratori delle società appaltanti di alcuni servizi all’Ospedale di Novara, nonostante già lo scorso 23 febbraio sia stato chiesto alle società stesse di attivarsi per fornire ai propri dipendenti adeguati dispositivi di protezione, ad oggi non hanno avuto nulla». A sollevare il problema è Mattia Rago della Fisascat Cisl Piemonte Orientale.
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«Le guardie giurate che operano presso il pronto soccorso sono deputate a svolgere altri servizi in provincia, pertanto, nel caso in cui disgraziatamente venissero contagiate, diventerebbe veramente un problema difficile da controllare. La società di vigilanza non ha fornito nessun dispositivo (mascherine, igienizzanti) o altro che possa tutelare la salute dei lavoratori. Le addette alle pulizie, che recuperano nei vari reparti coperte, lenzuola o ciò che deve essere igienizzato o buttato, sono senza abiti monouso essendo così potenzialmente a rischio contagio; le stesse addette vengono munite solo di guanti e igienizzanti».
Certamente non rientrando nella zona rossa o gialla le misure sono minori ma «credo che per buon senso – aggiunge Rago – il personale dovrebbe essere dotato degli stessi dispositivi di cui viene dotato il personale sanitario poiché, anche se gli stessi lavoratori rispetto al personale sanitario hanno un’esposizione minore, hanno comunque un contatto con le persone in maniera equivalente».
Da qui la richiesta di convocazione, da parte della direzione sanitaria, di «un tavolo con le società appaltanti ed obblighi in via precauzionale a fornire a tutti i lavoratori e alle lavoratrici i giusti dispositivi per tutelare la loro salute e quella delle loro famiglie. Se il personale sanitario, come è giusto che sia, ha a disposizione tutti i dispositivi per fronteggiare l’emergenza, ritengo che altrettanto li debbano avere anche gli appaltatori. Non esistono lavoratori o lavoratrici di serie A o di serie B».