Rapina con taglierino al Penny di Castelletto: giovane condannato a 2 anni e 4 mesi

Aveva puntato un taglierino contro la cassiera e le aveva intimato di consegnarli tutti i soldi

Era entrato nel supermercato e, dopo un rapido giro fra gli scaffali, aveva puntato un taglierino contro la cassiera e le aveva intimato di consegnarli tutti i soldi.

Per il colpo a mano armata commesso il 29 giugno dello scorso anno al Penny Market di Castelletto Ticino, fruttato un bottino di circa 280 euro, il ventenne D.D.N., in trasferta dalla provincia di Milano, è stato condannato in tribunale a 2 anni e 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa per rapina aggravata, col riconoscimento della seminfermità. I giudici, sulla base di una perizia, lo hanno anche riconosciuto «socialmente pericoloso» e hanno disposto due anni di sorveglianza speciale una volta scontata la pena. Il pm aveva chiesto 2 anni e 2 mesi; la difesa, invece, il minimo della pena tenuto contro del periodo di disagio vissuto dall’imputato. Il legale ha sottolineato come il suo assistito non fosse certo un rapinatore di professione, perché altrimenti non sarebbe entrato a volto scoperto col rischio di farsi riconoscere da tutti.

Sulla ricostruzione dell’episodio, effettuata dai carabinieri intervenuti praticamente nell’immediatezza, nessun dubbio: i militari erano stati avvisati da una dipendente del market che aveva visto la scena delle minacce alla collega cassiera. La pattuglia aveva fermato il rapinatore a poche decine di metri dal luogo dei fatti. Il ragazzo, nel frattempo, si era anche disfatto del taglierino, abbandonandolo per strada.

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Aveva puntato un taglierino contro la cassiera e le aveva intimato di consegnarli tutti i soldi

Era entrato nel supermercato e, dopo un rapido giro fra gli scaffali, aveva puntato un taglierino contro la cassiera e le aveva intimato di consegnarli tutti i soldi.

Per il colpo a mano armata commesso il 29 giugno dello scorso anno al Penny Market di Castelletto Ticino, fruttato un bottino di circa 280 euro, il ventenne D.D.N., in trasferta dalla provincia di Milano, è stato condannato in tribunale a 2 anni e 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa per rapina aggravata, col riconoscimento della seminfermità. I giudici, sulla base di una perizia, lo hanno anche riconosciuto «socialmente pericoloso» e hanno disposto due anni di sorveglianza speciale una volta scontata la pena. Il pm aveva chiesto 2 anni e 2 mesi; la difesa, invece, il minimo della pena tenuto contro del periodo di disagio vissuto dall’imputato. Il legale ha sottolineato come il suo assistito non fosse certo un rapinatore di professione, perché altrimenti non sarebbe entrato a volto scoperto col rischio di farsi riconoscere da tutti.

Sulla ricostruzione dell’episodio, effettuata dai carabinieri intervenuti praticamente nell’immediatezza, nessun dubbio: i militari erano stati avvisati da una dipendente del market che aveva visto la scena delle minacce alla collega cassiera. La pattuglia aveva fermato il rapinatore a poche decine di metri dal luogo dei fatti. Il ragazzo, nel frattempo, si era anche disfatto del taglierino, abbandonandolo per strada.

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