Rapina e pestaggio in piazza Martiri: arrestati padre e figlio e un terzo complice

«C’è qualcuno che pensa di fare il boss della città: con questa operazione chiudiamo il cerchio sui nervosismi serali post Covid. Proviamo a contenere questo fenomeno che è motivo di disagio per chi vuole vivere con tranquillità il momento dell’intrattenimento. Soprattutto in questi giorni di Streetgames cerchiamo di intervenire sotto il profilo sia della prevenzione che della repressione». Ha esordito così il questore di Novara, Alessandra Faranda Cordella, alla conferenza stampa di questa mattina, 28 giugno, durante la quale la Questura ha comunicato di aver eseguito tre misure cautelari nei confronti di O. M. A. 46 anni, O.M. 22anni, padre e figlio, e C. A. 21 anni accusati di rapina e lesioni personali aggravate. Tutti e tre i soggetti hanno precedenti e sono novaresi residenti alla Rizzottaglia.

I fatti risalgono allo scorso 12 marzo intorno all’1.30 di notte quando, sotto i portici di piazza Martiri nei pressi del Plaza, un ventenne è stato avvicinato e urtato da un gruppo di sconosciuti. Ne è nata una discussione durante la quale la vittima è stata aggredita, minacciata con un coltello e derubata del giubbotto – all’interno del quale c’erano 500 euro in contanti e un bancomat – della felpa e della maglietta. Il ragazzo è stato poi brutalmente picchiato e abbandonato a terra nudo e privo di sensi riportando lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.

In seguito alla denuncia e al racconto della vittima, dopo aver visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a risalire all’identificazione di alcuni dei presunti responsabili. Considerata la gravità dei reati, nella mattinata del 25 giugno la Polizia di Stato ha eseguito tre misure cautelari: agli arresti domiciliari con divieto di comunicazione O. M., obbligo di dimora e presentazione alla Polizia giudiziaria per O. M. A. e C. A.

«Un’aggressione senza motivi specifici – ha commentato il vice questore, Massimo Auneddu -. Certi fatti devono essere portati all’attenzione delle forze dell’ordine».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Rapina e pestaggio in piazza Martiri: arrestati padre e figlio e un terzo complice

«C'è qualcuno che pensa di fare il boss della città: con questa operazione chiudiamo il cerchio sui nervosismi serali post Covid. Proviamo a contenere questo fenomeno che è motivo di disagio per chi vuole vivere con tranquillità il momento dell'intrattenimento. Soprattutto in questi giorni di Streetgames cerchiamo di intervenire sotto il profilo sia della prevenzione che della repressione». Ha esordito così il questore di Novara, Alessandra Faranda Cordella, alla conferenza stampa di questa mattina, 28 giugno, durante la quale la Questura ha comunicato di aver eseguito tre misure cautelari nei confronti di O. M. A. 46 anni, O.M. 22anni, padre e figlio, e C. A. 21 anni accusati di rapina e lesioni personali aggravate. Tutti e tre i soggetti hanno precedenti e sono novaresi residenti alla Rizzottaglia.

I fatti risalgono allo scorso 12 marzo intorno all'1.30 di notte quando, sotto i portici di piazza Martiri nei pressi del Plaza, un ventenne è stato avvicinato e urtato da un gruppo di sconosciuti. Ne è nata una discussione durante la quale la vittima è stata aggredita, minacciata con un coltello e derubata del giubbotto - all’interno del quale c’erano 500 euro in contanti e un bancomat - della felpa e della maglietta. Il ragazzo è stato poi brutalmente picchiato e abbandonato a terra nudo e privo di sensi riportando lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.

In seguito alla denuncia e al racconto della vittima, dopo aver visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a risalire all’identificazione di alcuni dei presunti responsabili. Considerata la gravità dei reati, nella mattinata del 25 giugno la Polizia di Stato ha eseguito tre misure cautelari: agli arresti domiciliari con divieto di comunicazione O. M., obbligo di dimora e presentazione alla Polizia giudiziaria per O. M. A. e C. A.

«Un'aggressione senza motivi specifici - ha commentato il vice questore, Massimo Auneddu -. Certi fatti devono essere portati all'attenzione delle forze dell'ordine».

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