Entrano nell’abitazione dopo aver forzato un ingresso, e travisati in volto così da non essere visti nel caso fosse presente qualcuno, e fanno razzia di gioielli e soldi. Poi scappano sull’auto in cui le attende un complice. Per il furto avvenuto il 22 luglio 2019 in un’abitazione di Fontaneto d’Agogna, i sinti L.G. e A.G., 49 e 33 anni, fra loro parenti, sono stati condannati a 4 anni di reclusione e 750 euro di multa, e il quarantenne M.C. alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione e 618 euro di multa, con sentenza definitiva. I primi due erano stati identificati dai carabinieri quali autori materiali del colpo, mentre il terzo è l’uomo che li aspettava fuori. I militari erano intervenuti tempestivamente perché un vicino di casa aveva visto la scena e dato immediatamente l’allarme, parlando di una banda che aveva scavalcato una recinzione entrando da un ingresso posteriore. Era quindi partita la caccia ai ladri.
La loro vettura era stata intercettata in zona e a bordo erano stati trovati dei cappellini simili a quelli descritti dal testimone oculare, con cui i ladri cercavano di coprire il volto al momento della loro incursione; inoltre uno degli occupanti aveva lanciato dal finestrino alcuni oggetti, fra i quale venne trovato un anello rubato nell’abitazione di Fontaneto.
Inutile il tentativo delle difese degli imputati di sostenere che il riconoscimento fatto dai vicini di casa non era attendibile, tenuto presente che gli uomini entrati a rubare erano travisati in volto, e che l’auto in sosta e la persona a bordo erano state osservate per poco tempo e per di più dall’alto di una finestra, con tutta l’imprecisione che ne può conseguire. Di diverso parere i giudici.