Recovery Plan, il Pd fa sentire la propria voce

«Non da oggi il Partito Democratico ritiene che il Recovery Plan sia un’occasione imperdibile per il nostro territorio ma rischia di essere l’ennesima opportunità persa se non si prova ad investire in opere strategiche che rilancino il novarese e l’intero quadrante Nord Est del Piemonte con uno sguardo rivolto al futuro e non recuperando idee obsolete».

Ilaria Cornalba, segretaria provinciale del Pd, e Sara Paladini, responsabile presso gli enti locali della segreteria provinciale, intervengono nel dibattito sull’utilizzo dei fondi del Recovery Plan. Il primo a farsi sentire sul territorio era stato, la scorsa settimana, il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi, dopo la visita del governatoro Alberto Cirio a Novara proprio sul tema del Recovery (leggi qui).

«I fondi, che ammontano 13 milioni per il Piemonte, devono essere destinati a opere che possano essere avviate in brevissimo tempo, entro il 2023, e che devono essere orientate alle finalità del NEXT Generation UE: transizione ecologica, trasformazione digitale ed equità. Insomma, si direbbe che occorre operare “presto e bene”. Ci sembra che il nostro territorio sia in notevole ritardo e che, per giunta, manchi la visione strategica necessaria allo scopo – dicono Cornalba e Paladini -. Da anni i sindaci del territorio oleggese evidenziano la necessità del rifacimento del Ponte sul Ticino e l’urgenza di questa opera è testimoniata dal progetto già commissionato e in parte finanziato dalla Provincia nei primi anni 2000, e che ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale da parte dell’Ente Parco del Ticino; sarebbe, questa, un’opera di importante collegamento con il versante lombardo del Ticino, capace di attrarre investimenti e opportunità di crescita».

«Molti Comuni  – proseguono – hanno espresso la necessità di un rafforzamento dei presidi sanitari territoriali: l’assistenza di prossimità attraverso Case della Comunità e Ospedali di Comunità, la digitalizzazione del sistema e dei servizi sanitari sono tra le principali linee guida degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel testo del Piano Nazionale si parla di un servizio sanitario che deve essere “vicino ai bisogni delle persone”, sia attraverso l’aumento delle strutture sul territorio che con l’aumento della telemedicina»

Nei giorni scorsi è anche arrivato il richiamo delle associazioni ambientaliste a un cambio di paradigma nella progettazione di nuove infrastrutture: «La proposta di collegamento Novara Vercelli che porterebbe inevitabilmente ad un importante consumo di suolo per un’opera ingente anche dal punto di vista economico, non è la soluzione più adeguata. – aggiunge il capogruppo in consiglio provinciale Milù Allegra -. Si vadano a recuperare i vecchi progetti che prevedevano delle circonvallazioni nei paesi di Cameriano ed Orfengo: hanno sicuramente un costo inferiore, consumano meno suolo e sono compatibili con la richiesta di chiusura al 2026 delle opere come previsto dal recovery».

«Il solo Comune di Novara – spiega il capogruppo Pd in consiglio comunale Rossano Pirovano – ha immaginato di destinare i fondi del Piano nazionale al Polo della Domotica, al recupero delle Caserme, alla Cittadella dello Sport, senza avere per nessuna di queste opere un piano definito. Nulla purtroppo sulla risoluzione del nodo ferroviario e l’eliminazione dei passaggi a livello o quantomeno del passaggio dei treni merci tra le case e niente stazione per l’alta velocità che la Regione, ha invece inserito per Chivasso. Chiederemo al sindaco di far arrivare la voce dei novaresi in Regione».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Recovery Plan, il Pd fa sentire la propria voce

«Non da oggi il Partito Democratico ritiene che il Recovery Plan sia un’occasione imperdibile per il nostro territorio ma rischia di essere l’ennesima opportunità persa se non si prova ad investire in opere strategiche che rilancino il novarese e l’intero quadrante Nord Est del Piemonte con uno sguardo rivolto al futuro e non recuperando idee obsolete».

Ilaria Cornalba, segretaria provinciale del Pd, e Sara Paladini, responsabile presso gli enti locali della segreteria provinciale, intervengono nel dibattito sull’utilizzo dei fondi del Recovery Plan. Il primo a farsi sentire sul territorio era stato, la scorsa settimana, il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi, dopo la visita del governatoro Alberto Cirio a Novara proprio sul tema del Recovery (leggi qui).

«I fondi, che ammontano 13 milioni per il Piemonte, devono essere destinati a opere che possano essere avviate in brevissimo tempo, entro il 2023, e che devono essere orientate alle finalità del NEXT Generation UE: transizione ecologica, trasformazione digitale ed equità. Insomma, si direbbe che occorre operare “presto e bene”. Ci sembra che il nostro territorio sia in notevole ritardo e che, per giunta, manchi la visione strategica necessaria allo scopo – dicono Cornalba e Paladini -. Da anni i sindaci del territorio oleggese evidenziano la necessità del rifacimento del Ponte sul Ticino e l’urgenza di questa opera è testimoniata dal progetto già commissionato e in parte finanziato dalla Provincia nei primi anni 2000, e che ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale da parte dell’Ente Parco del Ticino; sarebbe, questa, un’opera di importante collegamento con il versante lombardo del Ticino, capace di attrarre investimenti e opportunità di crescita».

«Molti Comuni  – proseguono – hanno espresso la necessità di un rafforzamento dei presidi sanitari territoriali: l’assistenza di prossimità attraverso Case della Comunità e Ospedali di Comunità, la digitalizzazione del sistema e dei servizi sanitari sono tra le principali linee guida degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel testo del Piano Nazionale si parla di un servizio sanitario che deve essere “vicino ai bisogni delle persone”, sia attraverso l’aumento delle strutture sul territorio che con l’aumento della telemedicina»

Nei giorni scorsi è anche arrivato il richiamo delle associazioni ambientaliste a un cambio di paradigma nella progettazione di nuove infrastrutture: «La proposta di collegamento Novara Vercelli che porterebbe inevitabilmente ad un importante consumo di suolo per un’opera ingente anche dal punto di vista economico, non è la soluzione più adeguata. – aggiunge il capogruppo in consiglio provinciale Milù Allegra -. Si vadano a recuperare i vecchi progetti che prevedevano delle circonvallazioni nei paesi di Cameriano ed Orfengo: hanno sicuramente un costo inferiore, consumano meno suolo e sono compatibili con la richiesta di chiusura al 2026 delle opere come previsto dal recovery».

«Il solo Comune di Novara – spiega il capogruppo Pd in consiglio comunale Rossano Pirovano – ha immaginato di destinare i fondi del Piano nazionale al Polo della Domotica, al recupero delle Caserme, alla Cittadella dello Sport, senza avere per nessuna di queste opere un piano definito. Nulla purtroppo sulla risoluzione del nodo ferroviario e l’eliminazione dei passaggi a livello o quantomeno del passaggio dei treni merci tra le case e niente stazione per l’alta velocità che la Regione, ha invece inserito per Chivasso. Chiederemo al sindaco di far arrivare la voce dei novaresi in Regione».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore