Regione, le minoranze consiliari: «Situazione drammatica, serve umiltà e coraggio»

Nella giornata di ieri, venerdì 30 ottobre, le minoranze in consiglio regionale si sono riunite per fare il punto della situazione sull’emergenza Covid. Ne è emersa la disponibilità a collaborare con il presidente Cirio, la giunta e la maggioranza comprendendo la difficoltà nella gestione della situazione. «Non è questo il tempo di alimentare divisioni, ma neppure quello di negare l’evidenza – commenta a margine il consigliere del Pd Domenico Rossi -. Mi auguro che il governatore voglia aprire un dialogo schietto e costruttivo che parta dall’analisi degli errori, che innegabilmente ci sono stati in questi mesi, e superi la politica del “abbiamo fatto tutto bene”: tutt’altro alla luce degli ultimi dati e la situazione drammatica degli ospedali. Non vorrei, però, che ancora una volta si tenti di scaricare tutte le responsabilità verso il Governo, mentre a livello locale, oltre a negare gli errori, si alimentino divisioni nella società solo per fini elettorali».

La curva dei ricoveri in terapia intensiva cresce esponenzialmente di settimana in settimana: ieri i ricoverati sono saliti a 159: «Di questo passo – prosegue Rossi – nel giro di tre settimane supereremo il numero di posti disponibili in tutto il territorio regionale. Una tendenza che porta al collasso del sistema sanitario: se al momento stiamo assistendo al blocco della attività non urgenti presto sarà difficile gestire anche quelle in emergenza. Anche i dati sui tamponi certificano una gestione discutibile della prevenzione. La media dei test effettuati dal primo settembre a oggi è la più bassa tra quelle di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. In particolare nella fase iniziale, quando i contagi erano limitati e il contact tracing più semplice e utile, il Piemonte processava un numero irrisorio di tamponi rendendo quindi inefficace il tracciamento che sarebbe stata l’unica strategia per contenere la diffusione del virus. Anche in questo caso, nonostante gli annunci e le rassicurazioni del Presidente, solo a ottobre inoltrato abbiamo raggiunto la quota di 11/12000 tamponi al giorno, mentre prima eravamo decisamente sotto tanto che la media è sempre la più bassa di tutte le altre regioni con caratteristiche simili alla nostra».

 

 

Anche la richiesta di aiuto all’esercito conferma il completo fallimento del piano di potenziamento degli ospedali e delle lacune di una catena di comando. «Occorre, come chiedo da marzo, la promozione di protocolli di presa in carico condivisa tra ospedale e territorio così da poter gestire a casa i casi meno gravi. A oggi le aziende continuano a lavorare come isole separate, Ci auguriamo che la nomina del dottor Zulian possa aiutare a superare, almeno in parte, le problematiche relative alla gestione: ancora non si vedono gli hotel dedicati alle persone contagiate che non possono essere isolate a casa, nonostante se ne parli da mesi».

Altra proposta che avanzata dalla minoranza è quella di affidare la gestione delle telefonate per il contact tracing a operatori non sanitari come già accade per il Cup e il 118. «L’obiezione a tale proposta è relativa ai tempi di realizzazione, ma dobbiamo renderci conto che, purtroppo, dovremo convivere ancora per mesi con il virus – prosegue il consigliere -. Condivisibile, invece, la decisione di portare gli istituti superiori al 100% in didattica a distanza, perché è innegabile che i contagi abbiano cominciato a salire due settimane dopo l’inizio della scuola».

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Nella giornata di ieri, venerdì 30 ottobre, le minoranze in consiglio regionale si sono riunite per fare il punto della situazione sull'emergenza Covid. Ne è emersa la disponibilità a collaborare con il presidente Cirio, la giunta e la maggioranza comprendendo la difficoltà nella gestione della situazione. «Non è questo il tempo di alimentare divisioni, ma neppure quello di negare l’evidenza - commenta a margine il consigliere del Pd Domenico Rossi -. Mi auguro che il governatore voglia aprire un dialogo schietto e costruttivo che parta dall’analisi degli errori, che innegabilmente ci sono stati in questi mesi, e superi la politica del “abbiamo fatto tutto bene”: tutt’altro alla luce degli ultimi dati e la situazione drammatica degli ospedali. Non vorrei, però, che ancora una volta si tenti di scaricare tutte le responsabilità verso il Governo, mentre a livello locale, oltre a negare gli errori, si alimentino divisioni nella società solo per fini elettorali». La curva dei ricoveri in terapia intensiva cresce esponenzialmente di settimana in settimana: ieri i ricoverati sono saliti a 159: «Di questo passo - prosegue Rossi - nel giro di tre settimane supereremo il numero di posti disponibili in tutto il territorio regionale. Una tendenza che porta al collasso del sistema sanitario: se al momento stiamo assistendo al blocco della attività non urgenti presto sarà difficile gestire anche quelle in emergenza. Anche i dati sui tamponi certificano una gestione discutibile della prevenzione. La media dei test effettuati dal primo settembre a oggi è la più bassa tra quelle di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. In particolare nella fase iniziale, quando i contagi erano limitati e il contact tracing più semplice e utile, il Piemonte processava un numero irrisorio di tamponi rendendo quindi inefficace il tracciamento che sarebbe stata l’unica strategia per contenere la diffusione del virus. Anche in questo caso, nonostante gli annunci e le rassicurazioni del Presidente, solo a ottobre inoltrato abbiamo raggiunto la quota di 11/12000 tamponi al giorno, mentre prima eravamo decisamente sotto tanto che la media è sempre la più bassa di tutte le altre regioni con caratteristiche simili alla nostra».     Anche la richiesta di aiuto all’esercito conferma il completo fallimento del piano di potenziamento degli ospedali e delle lacune di una catena di comando. «Occorre, come chiedo da marzo, la promozione di protocolli di presa in carico condivisa tra ospedale e territorio così da poter gestire a casa i casi meno gravi. A oggi le aziende continuano a lavorare come isole separate, Ci auguriamo che la nomina del dottor Zulian possa aiutare a superare, almeno in parte, le problematiche relative alla gestione: ancora non si vedono gli hotel dedicati alle persone contagiate che non possono essere isolate a casa, nonostante se ne parli da mesi». Altra proposta che avanzata dalla minoranza è quella di affidare la gestione delle telefonate per il contact tracing a operatori non sanitari come già accade per il Cup e il 118. «L'obiezione a tale proposta è relativa ai tempi di realizzazione, ma dobbiamo renderci conto che, purtroppo, dovremo convivere ancora per mesi con il virus - prosegue il consigliere -. Condivisibile, invece, la decisione di portare gli istituti superiori al 100% in didattica a distanza, perché è innegabile che i contagi abbiano cominciato a salire due settimane dopo l’inizio della scuola».

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