Regione, no del centro destra alla commissione per l’emergenza covid

«Chiedono responsabilità alle opposizioni, ma si comportano da irresponsabili! Dopo giorni di finta disponibilità, alla fine arriva il no della maggioranza all’istituzione della commissione speciale sull’emergenza Covid19; un comportamento che apre una frattura difficilmente sanabile con le opposizioni». È il commento del vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, al termine della seduta di ieri, mercoledì 10 giugno, dell’assemblea regionale in cui il centrodestra affossa definitivamente ogni possibilità di fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza covid con una commissione speciale.

 

 

 

Il no definitivo della maggioranza è arrivato nel pomeriggio alla ripresa dei lavori direttamente dal capogruppo leghista in consiglio regionale, Alberto Preioni.

«Una scelta sbagliata – aggiunge il consigliere Rossi – in cui i veri bisogni dei cittadini vengono ignorati: solo un’attenta analisi di quanto accaduto nei mesi scorsi può aiutarci ad affrontare situazioni analoghe che, per quanto ne sappiamo, potrebbero riproporsi già dal prossimo autunno. Quanto accaduto conferma che la strada dell’approfondimento e dell’analisi è quella corretta: se una commissione speciale fa tanta paura, probabilmente è necessario andare ancora più a fondo e lo faremo con tutti gli strumenti istituzionali di cui disponiamo. Non sarà facile, ma non indietreggeremo di un passo perché lo dobbiamo ai tanti che sono morti o che si sono ammalati e a tutti coloro hanno lavorato in prima linea durante questi mesi. Il Piemonte è la seconda regione italiana per casi accertati di Covid19 e tutti hanno visto i problemi che ci sono stati con i dpi o nelle strutture per anziani. L’assenza costante del presidente della Regione che ha abbandonato il consiglio a se stesso, o meglio, in balia degli umori dei capigruppo della sua maggioranza… dimostrando ancora una volta come per la destra il Consiglio Regionale sia visto come un fastidio, un ostacolo e non il luogo dove mediare le diverse posizioni nell’interesse generale dei cittadini piemontesi».

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Regione, no del centro destra alla commissione per l’emergenza covid

«Chiedono responsabilità alle opposizioni, ma si comportano da irresponsabili! Dopo giorni di finta disponibilità, alla fine arriva il no della maggioranza all’istituzione della commissione speciale sull’emergenza Covid19; un comportamento che apre una frattura difficilmente sanabile con le opposizioni». È il commento del vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, al termine della seduta di ieri, mercoledì 10 giugno, dell’assemblea regionale in cui il centrodestra affossa definitivamente ogni possibilità di fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza covid con una commissione speciale.

 

 

 

Il no definitivo della maggioranza è arrivato nel pomeriggio alla ripresa dei lavori direttamente dal capogruppo leghista in consiglio regionale, Alberto Preioni.

«Una scelta sbagliata – aggiunge il consigliere Rossi – in cui i veri bisogni dei cittadini vengono ignorati: solo un’attenta analisi di quanto accaduto nei mesi scorsi può aiutarci ad affrontare situazioni analoghe che, per quanto ne sappiamo, potrebbero riproporsi già dal prossimo autunno. Quanto accaduto conferma che la strada dell’approfondimento e dell’analisi è quella corretta: se una commissione speciale fa tanta paura, probabilmente è necessario andare ancora più a fondo e lo faremo con tutti gli strumenti istituzionali di cui disponiamo. Non sarà facile, ma non indietreggeremo di un passo perché lo dobbiamo ai tanti che sono morti o che si sono ammalati e a tutti coloro hanno lavorato in prima linea durante questi mesi. Il Piemonte è la seconda regione italiana per casi accertati di Covid19 e tutti hanno visto i problemi che ci sono stati con i dpi o nelle strutture per anziani. L’assenza costante del presidente della Regione che ha abbandonato il consiglio a se stesso, o meglio, in balia degli umori dei capigruppo della sua maggioranza… dimostrando ancora una volta come per la destra il Consiglio Regionale sia visto come un fastidio, un ostacolo e non il luogo dove mediare le diverse posizioni nell’interesse generale dei cittadini piemontesi».

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