Riapertura del collegamento storico Novara Galliate? Le associazioni dicono sì. Fiab Novara Amici della Bici, Legambiante Circolo Il Pioppo Ovest Ticino e Novarese, Novara Green, Comitato per Pernate, Galliate Futura e Amici del Ticino lanciano un appello affinchè sia data nuova vita al percorso ciclopedonale denominato “Collega.No”.
Tra Galliate e Novara, infatti, è sempre esistito un collegamento attraverso la via Buonarroti (via Riscia ), l’autogrill, via Abbondanza a Pernate e la via Gibellini verso il quartiere di San Rocco. Un percorso che è stato interrotto all’inizio degli anni 2000 con la costruzione dell’alta velocità e l’ampliamento dell’autostrada, in seguito alla demolizione del cavalcavia in prossimità dell’autogrill.
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Ormai vent’anni fa, nel 1999, il comune di Novara aveva siglato un accordo con Rfi per il rifacimento del cavalcavia in prossimità dell’autogrill, con un contributo di Rfi stessa per 2 milioni di euro. La firma prevedeva anche la realizzazione, sul territorio del Comune, di altre due opere “compensative“ finanziate: un progetto di mitigazione ambientale nell’area ricompresa tra le due interconnessioni Est ed Ovest (via Della Pace e via Zecca nel quartiere san Rocco per 1 milione e 100 mila euro) e la realizzazione di un nuovo collegamento viario con sottopasso di autostrada e ferrovia tra la rotonda in prossimità del campo Tav, la via Ciocchè e la via Giovanni da Verrazzano per un totale di 2 milioni e 582 mila e 285 euro.
«Di tutti e tre gli interventi – dicono le associazioni – il Comune ha approvato nel 2012 i progetti preliminari. Per quanto riguarda il ripristino del collegamento tra via Buonarroti a Galliate e via Abbondanza a Pernate, il Comune, con il progetto preliminare del 2012, ha abbandonato l’ipotesi di rifacimento del cavalcavia optando per la realizzazione di una viabilità a raso con sottopasso dell’autostrada più a ovest in prossimità della Cascina Blennio e rientro su via Abbondanza realizzando una nuova strada tra autostrada e ferrovia. Nel 2013 è stato avviato anche il procedimento di esproprio delle aree necessarie per la realizzazione l’opera, dopodichè tutto si è fermato ed è rimasto così fino ad oggi».
Sembra che il nodo che ha bloccato il procedimento sia la strada di via del Ciocchè per la quale il Comune ha approvato un preliminare con una spesa superiore ai fondi stanziati, ma senza un accordo su tutte e tre le opere, così che Rfi ha sospeso la procedura di finanziamento.
«Primo compito del Comitato “Collega.No” – proseguono – sarà dunque quello di intervenire sul comune di Novara perché riprenda in mano la questione e sblocchi la situazione di stallo con Rfi, evitando in tal modo la definitiva perdita del finanziamento di oltre milioni di euro. È necessario, inoltre, trovare una soluzione per un comodo ingresso in città. Già esiste un cavalcavia che supera la interconnessione ovest dell’alta velocità con pista ciclabile a fianco e che consentirebbe di raggiungere il quartiere san Rocco da nord (in prossimità del supermercato Esselunga), ma tale ciclabile è molto stretta, a fianco di una strada molto trafficata. Meglio sarebbe realizzare un nuovo sottopasso sotto l’interconnessione ovest dell’alta velocità in corrispondenza della via Gibellini oppure entrare in città da via Fuaser, riconvertendo ad uso ciclabile uno dei quattro ponti sul Terdoppio del Cim».
«Per Novara Green è fondamentale sfruttare queste risorse che altrimenti andrebbero perse – dichiara il presidente, Fabrizio Cerri -. Con un milione di euro si potrebbe creare un bosco urbano in grado di contrastare fenomeni quali inquinamento e isola di calore. Inoltre il futuro sarà nel segno della valorizzazione di collegamenti ciclabili affinché le persone riscoprano la mobilità dolce come parte integrante del proprio tempo libero. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo o di non utilizzare questo finanziamento».