RipartiPiemonte: il Governo impugna cinque articoli della legge regionale e si rivolge alla Corte Costituzionale per neutralizzarne gli effetti e il Governatore Cirio, con vice Carosso e assessori Poggio e Marrone, chiarisce che «sono soltanto 5 quelli su cui il Governo ha richiesto chiarimenti. Deve essere quindi chiaro che il Bonus Piemonte, il Bonus Turismo, il Voucher Vacanze e tutte le altre misure a favore delle imprese e delle famiglie non hanno subito alcun rilievo del Governo, a dimostrazione della validità dell’impianto complessivo».
Gli articoli in questione, spiegano dalla Regione, riguardano «il contributo straordinario alle Atl per il riavvio economico del comparto turistico, la sospensione fino al 31 gennaio 2021 della presentazione delle domande per il rilascio di autorizzazioni per nuova apertura di centri commerciali e alcune norme di semplificazione in campo urbanistico». E si dicono pronti «a dare battaglia fino all’ultimo».
«Spiace – dicono Cirio, Carosso, Poggio e Marrone – che si vogliano bloccare risorse necessarie per la ripartenza del turismo, norme per la tutela dei piccoli commercianti di fronte all’espansione della grande distribuzione e altri provvedimenti per la lotta alla burocrazia, specialmente in campo urbanistico, che sono per noi principi irrinunciabili. E spiace anche constatare che appena una Regione dimostra il coraggio di fare la differenza e anticipare lo Stato nel contrasto alla burocrazia, il Governo centrale si ribelli a questa sfida innovativa per imporre il mantenimento della palude attuale».
Per il gruppo della Lega Salvini Piemonte a Palazzo Lascaris si tratta «dell’ennesima ingerenza di un esecutivo che evidentemente non accetta l’azione politica di una giunta che in questi mesi difficili si è adoperata con tutti gli strumenti a sua disposizione per assistere le proprie comunità e i propri territori, con iniziative concrete sul fronte del lavoro, della sanità, della ripresa e della sburocratizzazione» dice il capogruppo Alberto Preioni.
«E spiace prendere atto che il governo sia il primo ostacolo a questa azione politica – aggiunge il vice presiedente del gruppo Riccardo Lanzo – Anche perché leggi come la “Riparti Piemonte” sono state costruite all’interno di una cornice di deleghe e competenze squisitamente regionali e che oggi si scontrano con le ingerenze di Roma. La nostra speranza è ovviamente quella che si arrivi a una soluzione, ma ribadiamo anche il nostro assoluto sostegno alle iniziative della giunta, convinti che abbia agito nel pieno della legittimità».
Punta il dito e va all’attacco il Pd. «Il fatto che il Governo abbia impugnato con solide motivazioni giuridiche alcuni articoli del cosiddetto “Riparti Piemonte” – dice Paolo Furia, segretario regionale Pd Piemonte – la dice lunga dell’incompetenza amministrativa del centrodestra in Regione. Ciò conferma una volta di più che il centrodestra a trazione leghista, anche se guidato da persone apparentemente moderate come il Presidente Cirio, non è all’altezza di governare realtà complesse come una Regione o, pensando alle amministrative del prossimo anno, una città come Torino».
«Abbiamo sempre suggerito alla Regione di formulare provvedimenti in sinergia con l’azione del Governo – aggiunge – e non in contrapposizione: per lo meno per rendere più omogeneo e incisivo il piano di interventi a tutto beneficio di cittadini, lavoratori e imprese. Invece la Regione ha fatto di testa sua, incorrendo talvolta in grossolani errori giuridici e talaltra in proposte francamente in contraddizione con un modello di sviluppo sostenibile e verde».