Risparmio del gas, a Novara termosifoni accesi dal 22 ottobre

Il decreto Cingolani: 15 giorni in meno di riscaldamento e temperatura massima 19°. Nessun limite per 36 comuni Vco e 19 in Valsesia

Termosifoni accesi a partire da sabato 22 ottobre, per un massimo di 13 ore al giorno e con una temperatura in casa non superiore a 19 gradi (al massimo +2 di tolleranza) e spegnimento venerrdì 7 aprile. Queste le disposizioni che interessano i comuni in provincia di Novara secondo quanto stabilito dal decreto sui nuovi limiti e orari per i riscaldamenti a gas naturale.

Il decreto è stato firmato giovedì dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e prevede misure per il contenimento dei consumi, che riguardano gli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e prevedono – secondo cinque diverse fasce climatiche in cui è suddivisa l’Italia – un accorciamento di 15 giorni del periodo di funzionamento dei riscaldamenti e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale.

NOVARA IN “FASCIA E”

La provincia di Novara è inserita nella “Fascia E”, che ha il periodo più ampio di riscaldamento tra quelle limitate, e che fino all’anno scorso prevedeva l’accensione tra il 15 ottobre e il 14 aprile. Ora la data di inizio è posticipata al 22 ottobre e quella di fine è anticipata al 7 aprile. Vale sempre la norma che in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta.

In “Fascia E” anche grandi città come Milano e Torino e gran parte delle province del Vco e di Vercelli, con l’esclusione delle zone montane, inserite nella “Fascia F”, dove non è prevista alcuna limitazione rispetto allo scorso anno, in virtù del clima più freddo.

ALTO VCO e VALSESIA SENZA LIMITI

In provincia del Vco sono in “Fascia F” 36 comuni (Antrona Schieranco, Arola, Aurano, Baceno, Bannio Anzino, Bee, Bognanco, Borgomezzavalle, Calasca-Castiglione, Ceppo Morelli, Craveggia, Druogno, Formazza, Germagno, Gignese, Gurro, Intragna, Loreglia, Macugnaga, Madonna del Sasso, Malesco, Massiola, Miazzina, Premeno, Premia, Quarna Sopra, Quarna Sotto, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Trarego Viggiona, Trasquera, Valle Cannobina, Vanzone con San Carlo, Varzo e Villette) ed altri 19 sono in Valsesia (Alagna Valsesia, Alto Sermenza, Balmuccia, Boccioleto, Campertogno, Carcoforo, Cellio con Breia, Cervatto, Civiasco, Cravagliana, Fobello, Mollia, Pila, Piode, Rassa, Rimella, Rossa, Scopa e Scopello).

EDIFICI SENZA LIMITI

Le riduzioni hanno delle esenzioni; in particolare non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici sede di attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili. Senza limiti riguardanti la sola durata giornaliera, tra gli altri, gli edifici adibiti ad attività commerciali.

IL PIANO NAZIONALE

Le norme previste dal decreto sono emanate nel rispetto del Piano nazionale stabilito a inizio settembre voluto per “realizzare da subito risparmi utili per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia” e “per rafforzare la sicurezza del sistema energetico nazionale e per adempiere alle previsioni” di “riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% nel prossimo inverno rispetto al consumo medio di gas nello stesso periodo dei cinque anni precedenti”.

Nel decreto si spiega che il Piano prevede quale “importante contributo alla riduzione dei consumi di gas” proprio “la limitazione del consumo di gas per il riscaldamento, mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione, e di durata del periodo di riscaldamento” con interventi che riguardano essenzialmente il settore residenziale.

Al fine di agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, l’Enea (Energia Nucleare Energie Alternative), l’ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Risparmio del gas, a Novara termosifoni accesi dal 22 ottobre

Il decreto Cingolani: 15 giorni in meno di riscaldamento e temperatura massima 19°. Nessun limite per 36 comuni Vco e 19 in Valsesia

Termosifoni accesi a partire da sabato 22 ottobre, per un massimo di 13 ore al giorno e con una temperatura in casa non superiore a 19 gradi (al massimo +2 di tolleranza) e spegnimento venerrdì 7 aprile. Queste le disposizioni che interessano i comuni in provincia di Novara secondo quanto stabilito dal decreto sui nuovi limiti e orari per i riscaldamenti a gas naturale.

Il decreto è stato firmato giovedì dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e prevede misure per il contenimento dei consumi, che riguardano gli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e prevedono – secondo cinque diverse fasce climatiche in cui è suddivisa l’Italia – un accorciamento di 15 giorni del periodo di funzionamento dei riscaldamenti e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale.

NOVARA IN “FASCIA E”

La provincia di Novara è inserita nella “Fascia E”, che ha il periodo più ampio di riscaldamento tra quelle limitate, e che fino all’anno scorso prevedeva l’accensione tra il 15 ottobre e il 14 aprile. Ora la data di inizio è posticipata al 22 ottobre e quella di fine è anticipata al 7 aprile. Vale sempre la norma che in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta.

In “Fascia E” anche grandi città come Milano e Torino e gran parte delle province del Vco e di Vercelli, con l’esclusione delle zone montane, inserite nella “Fascia F”, dove non è prevista alcuna limitazione rispetto allo scorso anno, in virtù del clima più freddo.

ALTO VCO e VALSESIA SENZA LIMITI

In provincia del Vco sono in “Fascia F” 36 comuni (Antrona Schieranco, Arola, Aurano, Baceno, Bannio Anzino, Bee, Bognanco, Borgomezzavalle, Calasca-Castiglione, Ceppo Morelli, Craveggia, Druogno, Formazza, Germagno, Gignese, Gurro, Intragna, Loreglia, Macugnaga, Madonna del Sasso, Malesco, Massiola, Miazzina, Premeno, Premia, Quarna Sopra, Quarna Sotto, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Trarego Viggiona, Trasquera, Valle Cannobina, Vanzone con San Carlo, Varzo e Villette) ed altri 19 sono in Valsesia (Alagna Valsesia, Alto Sermenza, Balmuccia, Boccioleto, Campertogno, Carcoforo, Cellio con Breia, Cervatto, Civiasco, Cravagliana, Fobello, Mollia, Pila, Piode, Rassa, Rimella, Rossa, Scopa e Scopello).

EDIFICI SENZA LIMITI

Le riduzioni hanno delle esenzioni; in particolare non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici sede di attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili. Senza limiti riguardanti la sola durata giornaliera, tra gli altri, gli edifici adibiti ad attività commerciali.

IL PIANO NAZIONALE

Le norme previste dal decreto sono emanate nel rispetto del Piano nazionale stabilito a inizio settembre voluto per “realizzare da subito risparmi utili per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia” e “per rafforzare la sicurezza del sistema energetico nazionale e per adempiere alle previsioni” di “riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% nel prossimo inverno rispetto al consumo medio di gas nello stesso periodo dei cinque anni precedenti”.

Nel decreto si spiega che il Piano prevede quale “importante contributo alla riduzione dei consumi di gas” proprio “la limitazione del consumo di gas per il riscaldamento, mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione, e di durata del periodo di riscaldamento” con interventi che riguardano essenzialmente il settore residenziale.

Al fine di agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, l’Enea (Energia Nucleare Energie Alternative), l’ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.