«Ritardo di mesi o addirittura anni». L’allarme dell’Ordine dei medici sul nuovo ospedale

La gara d'appalto per la costruzione della Città della Salute e della Scienza è andata deserta. Oggi si è riunito il gruppo di lavoro dell'ospedale Maggiore

«Ritardo di mesi o addirittura di anni». La notizia di ieri sera riguardo l’assenza di offerte alla gara per la costruzione del nuovo ospedale è arrivata come un fulmine a ciel sereno (leggi qui). La preoccupazione è concreta sia all’interno dell’ospedale Maggiore che in Regione.

L’allarme arriva anche dall’Ordine dei medici: «Se anche il progetto andrà avanti, verranno comunque persi molti mesi se non anni e la struttura dell’attuale ospedale farà molta fatica a reggere ancora a lungo – dichiara il presidente Federico D’Andrea –. C’è da capire come mai nessuno dei sette raggruppamenti d’impresa che aveva manifestato interesse a partecipare alla gara poi abbia presentato la propria offerta. Forse davvero i margini di guadagno erano troppo risicati, ma se così fosse si porrebbe ora il problema di recuperare altre risorse. Resta il fatto che la Città della salute è fondamentale per tutto il Piemonte orientale».

«Confido – conclude D’Andrea – che la sinergia che si era creata tra Regione, Università, direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria e Comune di Novara e che aveva portato all’atto conclusivo di un progetto ultradecennale possa funzionare ancora e portare a una soluzione in tempi brevi».

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La gara d’appalto per la costruzione della Città della Salute e della Scienza è andata deserta. Oggi si è riunito il gruppo di lavoro dell’ospedale Maggiore

«Ritardo di mesi o addirittura di anni». La notizia di ieri sera riguardo l'assenza di offerte alla gara per la costruzione del nuovo ospedale è arrivata come un fulmine a ciel sereno (leggi qui). La preoccupazione è concreta sia all'interno dell'ospedale Maggiore che in Regione.

L'allarme arriva anche dall'Ordine dei medici: «Se anche il progetto andrà avanti, verranno comunque persi molti mesi se non anni e la struttura dell’attuale ospedale farà molta fatica a reggere ancora a lungo – dichiara il presidente Federico D’Andrea –. C’è da capire come mai nessuno dei sette raggruppamenti d’impresa che aveva manifestato interesse a partecipare alla gara poi abbia presentato la propria offerta. Forse davvero i margini di guadagno erano troppo risicati, ma se così fosse si porrebbe ora il problema di recuperare altre risorse. Resta il fatto che la Città della salute è fondamentale per tutto il Piemonte orientale».

«Confido – conclude D'Andrea – che la sinergia che si era creata tra Regione, Università, direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria e Comune di Novara e che aveva portato all’atto conclusivo di un progetto ultradecennale possa funzionare ancora e portare a una soluzione in tempi brevi».

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