Ritirava a domicilio soldi e gioielli delle truffe ad anziani: condannata a 1 anno e mezzo

Faceva parte del gruppo di truffatori scoperto due anni fa dalla polizia a conclusione dell’operazione chiamata in codice «Cara nonna»

Era una delle donne di famiglia incaricate di ritirare i bottini di numerosi raggiri ad anziani, commessi con la tecnica del nipote in difficoltà economica che ha bisogno di soldi perché malato o coinvolto in incidenti stradali. Faceva parte del gruppo di truffatori scoperto due anni fa dalla polizia a conclusione dell’operazione chiamata in codice «Cara nonna»: processata per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, M.L. 37enne domiciliata a Novara latitante all’estero per evitare l’arresto, ha patteggiato la pena di 1 anno e mezzo di reclusione e mille euro di multa.

Alla donna, che era già stata condannata quattro anni fa per fatti simili, veniva contestata la partecipazione a truffe commesse nel febbraio e marzo del 2020 ai danni di pensionati ultraottantenni, con bottini per un totale di oltre 5 mila euro. La polizia l’aveva identificata assieme a una decina di persone coinvolte a vario titolo nei numerosi episodi, fra cui una coppia di rom, marito e moglie, ritenuti ai vertici del gruppo e già condannati in un altro processo. M.L. andava invece a domicilio dalle vittime: fra quelle identificate, un’anziana di 83 anni che nel febbraio 2020 a Cureggio era stata contattata dal sedicente figlio bisognoso di soldio: «Ho avuto un incidente, devo pagare il carroattrezzi e il ferito. Ma non dire niente a nessuno», aveva concluso il telefonista chiedendole di andare a prelevare in banca 5 mila euro. Erano stati consegnati alla 37enne assieme a un orologio da 2 mila euro e alcuni monili in oro. All’incirca lo stesso copione anche a Borgomanero, dove una ottantacinquenne aveva consegnato alla finta nipote 2 mila euro e un orologio in oro di grande valore. E poi ancora almeno altre due volte a Novara.

Gran parte dell’indagine è stata fondata sulle intercettazioni telefoniche.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Ritirava a domicilio soldi e gioielli delle truffe ad anziani: condannata a 1 anno e mezzo

Faceva parte del gruppo di truffatori scoperto due anni fa dalla polizia a conclusione dell’operazione chiamata in codice «Cara nonna»

Era una delle donne di famiglia incaricate di ritirare i bottini di numerosi raggiri ad anziani, commessi con la tecnica del nipote in difficoltà economica che ha bisogno di soldi perché malato o coinvolto in incidenti stradali. Faceva parte del gruppo di truffatori scoperto due anni fa dalla polizia a conclusione dell’operazione chiamata in codice «Cara nonna»: processata per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, M.L. 37enne domiciliata a Novara latitante all’estero per evitare l’arresto, ha patteggiato la pena di 1 anno e mezzo di reclusione e mille euro di multa.

Alla donna, che era già stata condannata quattro anni fa per fatti simili, veniva contestata la partecipazione a truffe commesse nel febbraio e marzo del 2020 ai danni di pensionati ultraottantenni, con bottini per un totale di oltre 5 mila euro. La polizia l’aveva identificata assieme a una decina di persone coinvolte a vario titolo nei numerosi episodi, fra cui una coppia di rom, marito e moglie, ritenuti ai vertici del gruppo e già condannati in un altro processo. M.L. andava invece a domicilio dalle vittime: fra quelle identificate, un’anziana di 83 anni che nel febbraio 2020 a Cureggio era stata contattata dal sedicente figlio bisognoso di soldio: «Ho avuto un incidente, devo pagare il carroattrezzi e il ferito. Ma non dire niente a nessuno», aveva concluso il telefonista chiedendole di andare a prelevare in banca 5 mila euro. Erano stati consegnati alla 37enne assieme a un orologio da 2 mila euro e alcuni monili in oro. All’incirca lo stesso copione anche a Borgomanero, dove una ottantacinquenne aveva consegnato alla finta nipote 2 mila euro e un orologio in oro di grande valore. E poi ancora almeno altre due volte a Novara.

Gran parte dell’indagine è stata fondata sulle intercettazioni telefoniche.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata