È stata rilasciata oggi, 14 aprile, in commissione legalità e verrà votata domani, 15 aprile, in consiglio regionale la proposta di delibera per i contributi destinati dalla Regione al recupero dei beni confiscati alla mafia. «Un buon risultato, conseguito grazie al lavoro condiviso in commissione e anche grazie ad una serie di emendamenti presentati dalle minoranze – ha commentato il presidente della commissione Domenico Rossi -. Abbiamo cercato di fare nostre le proposte emerse durante le audizioni effettuate nei mesi scorsi e le richieste arrivate da ANCI e Libera».
Il testo, che verrà sottoposto al consiglio, accoglie alcune importanti modifiche. «In primis, per i piccoli comuni anche i contributi previsti per le spese correnti salgono dal 50% iniziale al 70%: un incremento fondamentale per incentivare la partecipazione ai bandi regionali da parte dei piccoli Comuni piemontesi, che nella nostra regione sono la maggior parte. Sono, inoltre, state inserite tra le priorità i progetti relativi alle comunità terapeutiche di recupero per tossicodipendenze e quelli relativi alle politiche giovanili» ha spiegato Rossi.
Una situazione che permetterebbe ai comuni più piccoli di recuperare con più facilità i beni confiscati e destinarli al riutilizzo sociale. Molto spesso, infatti, come accaduto con il castello di Miasino, i piccoli comuni non riescono a recuperare i beni perché il contributo previsto è troppo alto rispetto ai bilanci degli enti. Con questa modifica si introduce un importante passo avanti per il riutilizzo sociale, previsto per legge e fondamentale per dare un segnale forte alla criminalità organizzata, restituendo alla collettività ciò che le mafie hanno ottenuto in maniera illecita.
«Unica nota negativa lo stop all’emendamento che prevedeva l’accesso al bando per il finanziamento diretto del terzo settore – ha concluso Rossi -. È una modalità prevista dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc) e già applicata, ad esempio dalla Lombardia. Ripresenteremo una proposta di modifica nell”Omnibus per adeguare la legge regionale al Codice Antimafia nazionale».
(In foto il castello di Miasino)