Riutilizzo del castello di Miasino, il consiglio regionale si impegna ad accelerare i tempi

Votata all'unanimità una mozione presentata dal consigliere del Pd Domenico Rossi

Il consiglio regionale del Piemonte impegna la giunta ad accelerare i tempi del bando per il riutilizzo del castello di Miasino, bene confiscato alla mafia nel 2016. Lo ha fatto nella seduta di martedì 17 ottobre votando all’unanimità una mozione presentata dal consigliere del Pd Domenico Rossi che ha spiegato: «E’ fondamentale che il bando venga assegnato il più possibile in concomitanza con il termine dei lavori per la ristrutturazione del bene che gli uffici regionali prevedono entro il giugno 2024».

«Sono molto soddisfatto della convergenza sul documento da parte di tutti i consiglieri molti dei quali hanno voluto anche sottoscrivere l’atto di indirizzo – ha poi aggiunto Rossi -. Un risultato ottenuto anche grazie al contributo del collega Federico Perugini (consigliere della Lega, ndr) che si è speso per arrivare a una condivisione più ampia possibile. Il castello è chiuso da troppo tempo e occorre restituirlo alla comunità. Una confisca a cui non segue il riutilizzo sociale, infatti, vanifica tutto il lavoro fatto da magistratura, forze dell’ordine e istituzioni».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Riutilizzo del castello di Miasino, il consiglio regionale si impegna ad accelerare i tempi

Votata all’unanimità una mozione presentata dal consigliere del Pd Domenico Rossi

Il consiglio regionale del Piemonte impegna la giunta ad accelerare i tempi del bando per il riutilizzo del castello di Miasino, bene confiscato alla mafia nel 2016. Lo ha fatto nella seduta di martedì 17 ottobre votando all’unanimità una mozione presentata dal consigliere del Pd Domenico Rossi che ha spiegato: «E’ fondamentale che il bando venga assegnato il più possibile in concomitanza con il termine dei lavori per la ristrutturazione del bene che gli uffici regionali prevedono entro il giugno 2024».

«Sono molto soddisfatto della convergenza sul documento da parte di tutti i consiglieri molti dei quali hanno voluto anche sottoscrivere l’atto di indirizzo – ha poi aggiunto Rossi -. Un risultato ottenuto anche grazie al contributo del collega Federico Perugini (consigliere della Lega, ndr) che si è speso per arrivare a una condivisione più ampia possibile. Il castello è chiuso da troppo tempo e occorre restituirlo alla comunità. Una confisca a cui non segue il riutilizzo sociale, infatti, vanifica tutto il lavoro fatto da magistratura, forze dell’ordine e istituzioni».

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