Romagnano, aperto il ponte provvisorio ma per il sindaco «siamo solo a metà dell’opera»

Questa mattina, lunedì 6 dicembre, è stato ripristinato finalmente il traffico lungo le due sponde del Sesia. Il primo cittadino: «La sfida continua. Adesso non dobbiamo perdere neppure un minuto per la struttura definitiva»

Nessuna cerimonia particolare, ma stamattina, alla presenza del responsabile Anas del Piemonte – Valle d’Aosta Angelo Gemelli e del presidente della Provincia di Novara Federico Binatti, è stato finalmente aperto il traffico lungo il ponte provvisorio che unisce le due sponde del Sesia, fra Romagnano e Gattinara. Erano le 11.10 quando il primo veicolo è riuscito a transitare. A più di un anno dal crollo del manufatto, travolto dalla piena originata dall’alluvione nell’ottobre dello scorso anno, il collegamento fra l’Alto Novarese e la Valsesia è stato dunque finalmente ripristinato.


Il nuovo tracciato, della lunghezza di circa 300 metri, è costituito dalle bretelle di raccordo con le già esistenti rotatorie. Fra esse di inserisce questa struttura di tipo Bailey, realizzata interamente in acciaio per 156 metri. L’intera operazione, costata poco meno di 5 milioni di euro, consente per Anas «il ripristino del collegamento lungo la ex Statale “Biellese”, passaggio importante per la riconeesione territoriale fra le province di Novara e Vercelli».


Tutti contenti, insomma, anche se il sindaco di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, non si lasciato però andare oltre a facili entusiasmi del momento, preferendo mantenere alta la guardia: «Per noi non si è trattata di un’inaugurazione – ha detto infatti – Siamo solo a metà di un percorso rappresentato dalla realizzazione di quello che dovrà essere il ponte definitivo. Certamente oggi possiamo finalmente dire che Romagnano riunisce le due sponde, che la Valsesia ha di nuovo un collegamento, che le aziende e i lavoratori possono vedersi ridotti i tempi di percorrenza. E’ un segnale positivo, certamente siamo contenti del fatto che ci sia un ponte provvisorio, ma ora però la sfida continua».


Per il primo cittadino «adesso però non possiamo perdere neppure un solo minuto, perché per noi l’obiettivo è il ponte definitivo. Bisogna meritarsi al lavoro subito. Su questo io spero e mi aspetto che le istituzioni preposte a prendere delle decisioni si velocizzino; che ci sia un impegno vero e non di parole, perché oggi sono in molti a prendersi i meriti. Vorrei che ci sia un lavoro congiunto affinché la realizzazione del manufatto definitivo venga passato alla Regione e non rimanga in sede di Ministero, perché questo vuol dire allungare i tempi. Questo lo dobbiamo scongiurare con tutte le forze».


Insomma, per Carini «l’obiettivo è quello di avere nell’arco del minor tempo possibile il ponte definitivo. E poi, come ho già detto, che si lavori davvero per il bene dell’Italia, cioè sburocratizzare, non solo a parole. Pensare che per la struttura definitiva occorra un iter uguale, se non più lungo… Ecco, questo non deve accadere, per noi di Romagnano come per il resto del Paese. Occorre che si lavori per realizzare le opere bene e in fretta. E’ vero, sarebbe stato bello avere il ponte in aprile, come ci era stato detto. Sicuramente la burocrazia ci ha messo lo zampino, ma quando un’opera arriva in tempi non consoni per i cittadini, quando si vedono altri interventi nella nostra provincia ancora fermi, sono cose che non si dovrebbero vedere».

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Romagnano, aperto il ponte provvisorio ma per il sindaco «siamo solo a metà dell’opera»

Questa mattina, lunedì 6 dicembre, è stato ripristinato finalmente il traffico lungo le due sponde del Sesia. Il primo cittadino: «La sfida continua. Adesso non dobbiamo perdere neppure un minuto per la struttura definitiva»

Nessuna cerimonia particolare, ma stamattina, alla presenza del responsabile Anas del Piemonte – Valle d’Aosta Angelo Gemelli e del presidente della Provincia di Novara Federico Binatti, è stato finalmente aperto il traffico lungo il ponte provvisorio che unisce le due sponde del Sesia, fra Romagnano e Gattinara. Erano le 11.10 quando il primo veicolo è riuscito a transitare. A più di un anno dal crollo del manufatto, travolto dalla piena originata dall’alluvione nell’ottobre dello scorso anno, il collegamento fra l’Alto Novarese e la Valsesia è stato dunque finalmente ripristinato.


Il nuovo tracciato, della lunghezza di circa 300 metri, è costituito dalle bretelle di raccordo con le già esistenti rotatorie. Fra esse di inserisce questa struttura di tipo Bailey, realizzata interamente in acciaio per 156 metri. L’intera operazione, costata poco meno di 5 milioni di euro, consente per Anas «il ripristino del collegamento lungo la ex Statale “Biellese”, passaggio importante per la riconeesione territoriale fra le province di Novara e Vercelli».


Tutti contenti, insomma, anche se il sindaco di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, non si lasciato però andare oltre a facili entusiasmi del momento, preferendo mantenere alta la guardia: «Per noi non si è trattata di un’inaugurazione – ha detto infatti – Siamo solo a metà di un percorso rappresentato dalla realizzazione di quello che dovrà essere il ponte definitivo. Certamente oggi possiamo finalmente dire che Romagnano riunisce le due sponde, che la Valsesia ha di nuovo un collegamento, che le aziende e i lavoratori possono vedersi ridotti i tempi di percorrenza. E’ un segnale positivo, certamente siamo contenti del fatto che ci sia un ponte provvisorio, ma ora però la sfida continua».


Per il primo cittadino «adesso però non possiamo perdere neppure un solo minuto, perché per noi l’obiettivo è il ponte definitivo. Bisogna meritarsi al lavoro subito. Su questo io spero e mi aspetto che le istituzioni preposte a prendere delle decisioni si velocizzino; che ci sia un impegno vero e non di parole, perché oggi sono in molti a prendersi i meriti. Vorrei che ci sia un lavoro congiunto affinché la realizzazione del manufatto definitivo venga passato alla Regione e non rimanga in sede di Ministero, perché questo vuol dire allungare i tempi. Questo lo dobbiamo scongiurare con tutte le forze».


Insomma, per Carini «l’obiettivo è quello di avere nell’arco del minor tempo possibile il ponte definitivo. E poi, come ho già detto, che si lavori davvero per il bene dell’Italia, cioè sburocratizzare, non solo a parole. Pensare che per la struttura definitiva occorra un iter uguale, se non più lungo… Ecco, questo non deve accadere, per noi di Romagnano come per il resto del Paese. Occorre che si lavori per realizzare le opere bene e in fretta. E’ vero, sarebbe stato bello avere il ponte in aprile, come ci era stato detto. Sicuramente la burocrazia ci ha messo lo zampino, ma quando un’opera arriva in tempi non consoni per i cittadini, quando si vedono altri interventi nella nostra provincia ancora fermi, sono cose che non si dovrebbero vedere».

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