Stava lavorando in un cantiere di Romentino lungo l’autostrada A4 Torino Milano quando improvvisamente era stato colpito alla testa dai tondini in acciaio usati per il calcestruzzo, caduti dalla benna di un muletto. Una tragedia sul lavoro, quella accaduta il 28 luglio 2016 in provincia di Novara, che aveva visto come vittima il carpentiere Michele Antonini, di 53 anni. Purtroppo vani i soccorsi, anche con l’elicottero del 118 che aveva trasportato il ferito all’ospedale Maggiore. Dopo una prima fase di accertamenti in cui era stato indagato l’autista del muletto, posizione poi archiviata, a distanza di parecchi anni per quel drammatico infortunio sono ora a processo in tribunale a Novara il responsabile della società appaltante dei lavori, F.I., 46 anni, e il referente alla sicurezza del cantiere, G.P., 52 anni. Sono accusati entrambi di omicidio colposo. Fra i testimoni ascoltati in aula proprio il conducente del muletto, ancora sconvolto da quanto accaduto. Ma la battaglia sarà soprattutto a suon di periti e consulenti tecnici, con cui la difesa vuole dimostrare che la responsabilità dell’incidente non è addebitabile ai due imputati. Lo stesso giudice, per fugare ogni dubbio sulla ricostruzione e i profili di colpa, ieri ha disposto una perizia d’ufficio che sarà affidata ad un ingegnere alla prossima udienza, a fine mese.
L’infortunio mortale si era verificato nel pomeriggio intorno alle 17, ai margini della carreggiata per Milano. Lì, nel territorio comunale di Romentino, c’era un cantiere per l’allargamento della strada. L’operaio era stato travolto da alcuni pezzi in acciaio usati per le armature in calcestruzzo, durante un’operazione di trasporto che fra l’altro aveva provocato qualche lieve danno anche a un tir di passaggio lungo l’autostrada. Secondo i tecnici dello Spreal anche la vittima avrebbe tenuto comportamenti scorretti, mettendosi in una posizione non sicura.