Incontro giovedì in Regione tra sindacalisti di categoria e assessori alla Sanità e alle Politiche sociali. Oggetto: residenze sanitarie assistenziali; o meglio: approfondire problematiche e criticità emerse nel corso dell’incontro di venerdì scorso quando una delegazione di lavoratori delle Rsa e i sindacalisti di categoria sono stati ricevuti da presidente e vice presidente della Regione. In quell’occasione «abbiamo evidenziato quali cose sono ancora da fare – dicono dalla Fp Cgil regionale – e l’esigenza di avviare subito un percorso condiviso su quali azioni e strumenti mettere in campo per superare l’emergenza nelle Rsa, avviare una fase 2 anche nelle strutture e prepararci al meglio qualora in autunno si ripresenti la seconda ondata da fronteggiare».
Un incontro, quello di venerdì scorso (presenti Elena Palumbo, Fp Cgil, Cristiano Montagnini e Tiziana Tripodi rispettivamente della Fisascat e Fp Cisl, Nicolini Conconi della UilFpl e Luigi Gambale della UilTuCS) all’esito del quale è stato convocato quello di giovedì prossimo, e nel corso del quale sono state espresse preoccupazioni per il futuro di uno dei servizi di assistenza più importanti per la comunità oltre ai timori per i contratti di lavoro dei circa 15 mila operatori impegnati quotidianamente.
Tra le criticità anche quella della gestione delle strutture nelle quali si sono registrate positività tra gli utenti: per i sindacalisti (così era emerso anche dal documento unitario all’esito della cabina di regia per la situazione novarese) la via da percorrere è quella della distinzione tra strutture Covid e strutture non Covid.
«La situazione nelle Rsa – commenta Elena Palumbo (Cgil) non è ancora passata alla fase 2».
«Abbiamo conquistato un tavolo importante e ci impegneremo ancora affinché dia una svolta nelle decisioni da assumere con le istituzioni e con i datori di lavoro».