Aveva rubato piccoli gioielli, in particolare fedi e collanine, agli anziani ricoverati in casa di riposo per rivenderli a un compro oro. Scoperta grazie alla denuncia della figlia di una delle vittime, in tribunale l’infermiera V.G., 34 anni, residente a Oleggio, è stata condannata con rito abbreviato a 1 anno e 3 mesi di reclusione per furto e ricettazione, con la sospensione della pena a condizione che svolga lavori di pubblica utilità per un anno. Il giudice le ha riconosciuto l’attenuante del risarcimento dei danni.
Al centro del processo l’indagine cominciata nell’autunno di due anni fa, quando in caserma si era presentata una donna novarese: «Hanno rubato una catenina dal corpo di mia madre, nella camera mortuaria della casa di riposo». Erano partite le verifiche del caso e i militari avevano poi trovato e recuperato il monile rubato presso un compro oro del Novarese. Da lì gli investigatori erano risaliti all’identità di chi l’aveva portato e posto in vendita, ed erano arrivati a capire che a commettere il furto era stata un’infermiera in servizio alla rsa in cui si era verificato il decesso, a Olaggio. Proseguendo le indagini si era poi scoperto che analoghe misteriose sparizioni, sempre di gioielli in oro, si erano verificate anche nelle altre strutture in cui lavorava la professionista sanitaria, ai danni di anziane ospiti ricoverate o appena decedute. Anche in quei casi, uno risalente addirittura al 2018, la refurtiva era stata portata al compro oro per ricavarci qualche centinaia di euro.
Lo scorso febbraio l’inchiesta si era conclusa con l’emissione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’interdizione dall’attività lavorativa per 12 mesi. All’interrogatorio la donna aveva ammesso gli addebiti.
Una risposta
Un simile comportamento- addirittura rubare ai morti- non merita attenuanti di alcun tipo:pubblica utilità???!!Ma non scherziamo.In questo modo si irride alla giustizia.