Salita abusiva sulla Cupola: spunta un precedente a ottobre

Dopo l'autodenuncia del climber Dedelate sui social. Indagini in corso per stabilire se si possa trattare della stessa persona

Dopo l’episodio della scalata abusiva sulla Cupola di San Gaudenzio – che il climber Dedelate ha ammesso pubblicamente sulla propria pagina social salvo poi tentare delle giustificazioni – emergono nuovi dettagli che fanno luce su un possibile precedente. Già lo scorso ottobre, infatti, si sarebbe verificata un’effrazione con caratteristiche pressoché identiche a quella della scorsa settimana.

A confermare l’accaduto è il presidente della Fabbrica Lapidea, Matteo Caporusso, che rivela: «A ottobre avevo sporto denuncia dopo aver trovato due porte antiche scassinate (in foto) alla base della Cupola, le stesse che sono state divelte nell’ultimo episodio. Chi si è introdotto allora, è arrivato senz’altro fino al primo anello, quello che si affaccia sulla basilica: è quanto risulta dalle registrazioni delle telecamere».

Ora la vicenda è al centro di un’indagine, con gli inquirenti che stanno visionando le immagini della videosorveglianza per determinare se possa trattarsi dello stessa persona. Le autorità sono, dunque, al lavoro per chiarire eventuali collegamenti tra i due episodi e individuare il o i responsabili di queste intrusioni non autorizzate.

LEGGI ANCHE Scalata all’ego: il climber-influencer che si arrampica (bene) sugli edifici e (male) sugli specchi

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Salita abusiva sulla Cupola: spunta un precedente a ottobre

Dopo l’autodenuncia del climber Dedelate sui social. Indagini in corso per stabilire se si possa trattare della stessa persona

Dopo l’episodio della scalata abusiva sulla Cupola di San Gaudenzio – che il climber Dedelate ha ammesso pubblicamente sulla propria pagina social salvo poi tentare delle giustificazioni – emergono nuovi dettagli che fanno luce su un possibile precedente. Già lo scorso ottobre, infatti, si sarebbe verificata un’effrazione con caratteristiche pressoché identiche a quella della scorsa settimana.

A confermare l’accaduto è il presidente della Fabbrica Lapidea, Matteo Caporusso, che rivela: «A ottobre avevo sporto denuncia dopo aver trovato due porte antiche scassinate (in foto) alla base della Cupola, le stesse che sono state divelte nell’ultimo episodio. Chi si è introdotto allora, è arrivato senz’altro fino al primo anello, quello che si affaccia sulla basilica: è quanto risulta dalle registrazioni delle telecamere».

Ora la vicenda è al centro di un’indagine, con gli inquirenti che stanno visionando le immagini della videosorveglianza per determinare se possa trattarsi dello stessa persona. Le autorità sono, dunque, al lavoro per chiarire eventuali collegamenti tra i due episodi e individuare il o i responsabili di queste intrusioni non autorizzate.

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