Salta sul cofano dell’auto e minaccia la conducente: «Dammi i soldi o ti ammazzo»

Vittima una donna di Comignago. A processo un 45enne per tentata rapina

Blocca per strada l’auto di una sessantenne, saltandole prima sul cofano e poi piombandole nell’abitacolo, e la minaccia: «Dammi la borsa, o ti uccido», le avrebbe detto cercando anche di farla scendere dal posto guida. Lei riesce a divincolarsi e a chiedere aiuto. Per l’arresto avvenuto un anno fa a Castelletto Ticino ora G.G, 45 anni, residente in paese, è accusato di tentata rapina.

Vittima una donna di Comignago che stava andando al lavoro. A un certo punto, attraversando una strada molto stretta di Castelletto, si è trovata davanti il quarantenne, uscito solo coi pantaloni. Lui era saltato sul cofano della vettura mettendosi a urlare come un pazzo e picchiando pugni.

La poveretta aveva cercato di fare retromarcia per liberarsi del molestatore e lui ne ha approfittato per salire in auto dal lato passeggero e chiederle i soldi. Si sarebbe messo a frugare nella borsa della donna, tirando fuori tutto. Lei ha cercato di opporsi e ne ha nata una colluttazione in cui lei è stata violentemente colpita. Alla fine lei era riuscita a scappare e chiamare il 112, aiutata da un passante.

L’aggressore ha sostenuto che al momento dei fatti non era in sé, essendo rientrato da un lavoro in Svizzera dove un conoscente, al bar, gli aveva fatto bere delle sostante che avevano provocato effetti allucinogeni. Una ricostruzione che non ha convinto gli investigatori.

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Vittima una donna di Comignago. A processo un 45enne per tentata rapina

Blocca per strada l’auto di una sessantenne, saltandole prima sul cofano e poi piombandole nell’abitacolo, e la minaccia: «Dammi la borsa, o ti uccido», le avrebbe detto cercando anche di farla scendere dal posto guida. Lei riesce a divincolarsi e a chiedere aiuto. Per l’arresto avvenuto un anno fa a Castelletto Ticino ora G.G, 45 anni, residente in paese, è accusato di tentata rapina.

Vittima una donna di Comignago che stava andando al lavoro. A un certo punto, attraversando una strada molto stretta di Castelletto, si è trovata davanti il quarantenne, uscito solo coi pantaloni. Lui era saltato sul cofano della vettura mettendosi a urlare come un pazzo e picchiando pugni.

La poveretta aveva cercato di fare retromarcia per liberarsi del molestatore e lui ne ha approfittato per salire in auto dal lato passeggero e chiederle i soldi. Si sarebbe messo a frugare nella borsa della donna, tirando fuori tutto. Lei ha cercato di opporsi e ne ha nata una colluttazione in cui lei è stata violentemente colpita. Alla fine lei era riuscita a scappare e chiamare il 112, aiutata da un passante.

L’aggressore ha sostenuto che al momento dei fatti non era in sé, essendo rientrato da un lavoro in Svizzera dove un conoscente, al bar, gli aveva fatto bere delle sostante che avevano provocato effetti allucinogeni. Una ricostruzione che non ha convinto gli investigatori.

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