San Pietro Mosezzo: idrante utilizzato per rubare acqua pubblica. Perquisite le sedi di ditte di autospurghi

L’operazione denominata “easy water” evidenza come il prezioso bene dell’acqua pubblica sia spesso oggetto di condotte illecite ancor più gravi considerato l’attuale periodo di crisi idrica

I Carabinieri forestali di Novara e Torino, nella mattinata di mercoledì 6 luglio, hanno perquisito otto ditte di Torino, Novara, Vercelli e Monza Brianza.

Al centro delle indagini, condotte dal Nipaaf (nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e forestale) dei Carabinieri forestali di Novara, un idrante per le pubbliche emergenze situato nella zona industriale di San Pietro Mosezzo utilizzato abusivamente per riempire automezzi cisterna. Gli investigatori del Nipaaf hanno stimato in almeno 86.400 i litri di acqua “sottratti” con solo riferimento agli episodi accertati non escludendo che altri ne siano avvenuti in passato.

Gli amministratori delle ditte coinvolte e gli operai autori delle “manovre”  sono attualmente indagati presso la procura della repubblica di Novara per i reati di furto aggravato di bene pubblico in concorso e con l’aggravante della continuazione.

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San Pietro Mosezzo: idrante utilizzato per rubare acqua pubblica. Perquisite le sedi di ditte di autospurghi

L’operazione denominata “easy water” evidenza come il prezioso bene dell’acqua pubblica sia spesso oggetto di condotte illecite ancor più gravi considerato l’attuale periodo di crisi idrica

I Carabinieri forestali di Novara e Torino, nella mattinata di mercoledì 6 luglio, hanno perquisito otto ditte di Torino, Novara, Vercelli e Monza Brianza.

Al centro delle indagini, condotte dal Nipaaf (nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e forestale) dei Carabinieri forestali di Novara, un idrante per le pubbliche emergenze situato nella zona industriale di San Pietro Mosezzo utilizzato abusivamente per riempire automezzi cisterna. Gli investigatori del Nipaaf hanno stimato in almeno 86.400 i litri di acqua “sottratti” con solo riferimento agli episodi accertati non escludendo che altri ne siano avvenuti in passato.

Gli amministratori delle ditte coinvolte e gli operai autori delle “manovre”  sono attualmente indagati presso la procura della repubblica di Novara per i reati di furto aggravato di bene pubblico in concorso e con l’aggravante della continuazione.

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