Sanità: pubblico e privato insieme per l’abbattimento delle liste di attesa

Creare le condizioni per recuperare le prestazioni ordinarie frenate dalla pandemia: sarà il tema al centro dell’assemblea degli imprenditori della sanità associati all’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 39 strutture, tra cui, a Novara e provincia: I Cedri di Fara Novarese (NO), San Carlo Di Arona, di Mercurago Arona (NO) e San Gaudenzio (NO). All’incontro, che si terrà venerdì 16 luglio alle ore 12 al Castello di Verduno (CN), oltre ai vertici di AIOP Piemonte, saranno presenti i maggiori esponenti della sanità privata regionale e nazionale. Sono inoltre attesi il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla sanità, Luigi Icardi.

I problemi legati ai ricoveri dei pazienti Covid e la sospensione delle attività non urgenti hanno rivoluzionato la sanità pubblica. Cosa è successo nel privato? «L’emergenza Covid, soprattutto nella prima fase, ha imposto la sospensione di molte attività nel sistema sanitario italiano pubblico e privato – risponde Giancarlo Perla Presidente di AIOP Piemonte –. Nelle ondate successive, grazie a una più attenta organizzazione dei servizi, i nostri ospedali hanno partecipato alle cure dei pazienti Covid in degenza ordinaria o in terapia intensiva, senza azzerare le attività ordinarie, per non far crescere a dismisura le liste di attesa. Ma si è accumulato un sostanziale ritardo nell’erogazione delle prestazioni, un vuoto che va colmato, per consentire ai cittadini di accedere alle cure e agli esami diagnostici».

In questi mesi la politica ha più volte espresso la propria gratitudine alla sanità privata, riconoscendo l’impegno e la professionalità profuse durante i difficili mesi del lock down, attraverso la gestione di interi ospedali covid e successivamente per l’organizzazione di numerosi hub di vaccinazione, tutt’ora indispensabili e operativi. Adesso quindi, le strutture private chiedono un passo in avanti, nella direzione di una più sostanziale integrazione nel sistema pubblico regionale e l’assegnazione, e relativo finanziamento, delle prestazioni da recuperare. La Regione infatti ha già assegnato 35 milioni allo smaltimento delle liste di attesa e questo budget dovrà includere il lavoro svolto dalle strutture AIOP, ovvero la componente di diritto privato del sistema sanitario pubblico che, come tale, partecipa a tutte le attività sanitarie: dalle ambulatoriali di diagnostica e chirurgia a quelle di ricovero acuto, post acuto, dall’alta specializzazione chirurgica all’ortopedia, fino al pronto soccorso. 

Qual è il ruolo della sanità privata oggi e cosa comporta per gli utenti la collaborazione tra pubblico e privato? «Il sistema privato è profondamente legato al servizio pubblico, insieme al quale costituisce una filiera completa e un motore dell’economia italiana. Di fatto siamo un binomio che si va consolidando e che vede lo sviluppo dell’assistenza sanitaria attraverso la realizzazione di sistemi “ibridi”, dove il paziente si appoggia indifferentemente a pubblico e privato, senza distinguere la provenienza dell’offerta».

Articolo di Francesca Corsini

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Sanità: pubblico e privato insieme per l’abbattimento delle liste di attesa

Creare le condizioni per recuperare le prestazioni ordinarie frenate dalla pandemia: sarà il tema al centro dell’assemblea degli imprenditori della sanità associati all’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 39 strutture, tra cui, a Novara e provincia: I Cedri di Fara Novarese (NO), San Carlo Di Arona, di Mercurago Arona (NO) e San Gaudenzio (NO). All’incontro, che si terrà venerdì 16 luglio alle ore 12 al Castello di Verduno (CN), oltre ai vertici di AIOP Piemonte, saranno presenti i maggiori esponenti della sanità privata regionale e nazionale. Sono inoltre attesi il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla sanità, Luigi Icardi.

I problemi legati ai ricoveri dei pazienti Covid e la sospensione delle attività non urgenti hanno rivoluzionato la sanità pubblica. Cosa è successo nel privato? «L’emergenza Covid, soprattutto nella prima fase, ha imposto la sospensione di molte attività nel sistema sanitario italiano pubblico e privato – risponde Giancarlo Perla Presidente di AIOP Piemonte –. Nelle ondate successive, grazie a una più attenta organizzazione dei servizi, i nostri ospedali hanno partecipato alle cure dei pazienti Covid in degenza ordinaria o in terapia intensiva, senza azzerare le attività ordinarie, per non far crescere a dismisura le liste di attesa. Ma si è accumulato un sostanziale ritardo nell’erogazione delle prestazioni, un vuoto che va colmato, per consentire ai cittadini di accedere alle cure e agli esami diagnostici».

In questi mesi la politica ha più volte espresso la propria gratitudine alla sanità privata, riconoscendo l’impegno e la professionalità profuse durante i difficili mesi del lock down, attraverso la gestione di interi ospedali covid e successivamente per l’organizzazione di numerosi hub di vaccinazione, tutt’ora indispensabili e operativi. Adesso quindi, le strutture private chiedono un passo in avanti, nella direzione di una più sostanziale integrazione nel sistema pubblico regionale e l’assegnazione, e relativo finanziamento, delle prestazioni da recuperare. La Regione infatti ha già assegnato 35 milioni allo smaltimento delle liste di attesa e questo budget dovrà includere il lavoro svolto dalle strutture AIOP, ovvero la componente di diritto privato del sistema sanitario pubblico che, come tale, partecipa a tutte le attività sanitarie: dalle ambulatoriali di diagnostica e chirurgia a quelle di ricovero acuto, post acuto, dall’alta specializzazione chirurgica all’ortopedia, fino al pronto soccorso. 

Qual è il ruolo della sanità privata oggi e cosa comporta per gli utenti la collaborazione tra pubblico e privato? «Il sistema privato è profondamente legato al servizio pubblico, insieme al quale costituisce una filiera completa e un motore dell’economia italiana. Di fatto siamo un binomio che si va consolidando e che vede lo sviluppo dell’assistenza sanitaria attraverso la realizzazione di sistemi “ibridi”, dove il paziente si appoggia indifferentemente a pubblico e privato, senza distinguere la provenienza dell’offerta».

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