«Sant’Agabio non è la discarica della città. Urgente una rigenerazione urbana»

«Abito qui da quando sono nata e vedere il mio quartiere abbandonato in questo modo mi fa veramente arrabbiare». A parlare è Velia Moro, residente “storica” di Sant’Agabio, che più volte ha segnalato alle istituzioni il degrado agli angoli delle strade, i rifiuti e le macerie buttati dove capita.

«Quella che una volta era la tettoia del mercato di fianco a corso Trieste – prosegue – è un parcheggio perenne. A ogni angolo delle strade ci sono rifiuti ingombranti abbandonati e sacchi dell’immondizia. Una mattina di qualche tempo fa, me lo ricordo ancora, sono uscita di casa e dopo due ore, quando sono tornata, c’era un water di fronte alla porta di casa. Io abito in corso Trieste dove ormai i rifiuti per strada non si contano più, ma le vie laterali sono anche peggio. Tra le più gettonate ci sono via De Amicis, via Bossi e via Della Riotta dove i sacchi neri buttati agli angoli delle case non mancano mai. Via Fogazzaro, invece, è nota per il deposito di mobili, ogni settimana c’è qualcosa di nuovo: siamo in contatto diretto con Assa che dopo una serie di segnalazioni manda gli addetti. La sensazione, però, è che i colpevoli non siano solo residenti disattenti o menefreghisti, piuttosto che molte persone che vengono da fuori scelgano Sant’Agabio come discarica, perchè è di passaggio, perchè è comodo, perchè quando si parla di Sant’Agabio si pensa sempre a qualcosa di negativo».

«Negli anni ho visto passare per queste strade tutti i candidati sindaci di svariati colori politici – prosegue – vengono qui a fare campagna elettorale, quando sono eletti inaugurano qualcosa per la riqualificazione del quartiere, così dicono, e poi spariscono lasciando Sant’Agabio completamente abbandonato. E fa notizia solo quando c’è un’operazione di polizia. Invece è un peccato perchè ci sono angoli, come quelli lungo il canale, che sarebbero davvero da valorizzare: non con la solita inaugurazione e poi nulla, ma con un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana e di integrazione sociale».

Cataste di rifiuti abbandonati sono state segnalate anche da un altro residente in strada privata Concina, tra l’inizio di corso Trieste e i binari della stazione ferroviaria: «Ventuno giorni di segnalazioni e appelli al centralino dell’Assa e della polizia locale rimasti inascoltati – racconta -. Chiunque può affacciarsi sulla via e constatare lo scempio in cui versa la zona, oltre  alle precarie condizioni igienico-sanitarie. Sant’Agabio è un quartiere troppo spesso dimenticato e credo sia doveroso occuparsi del decoro e della pulizia anche di questa parte di città».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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0 risposte

  1. Se i cittadini di Novara, sapessero guardare con attenzione la propria città, vedrebbero una città sporca e , trascurata e non sono a Sant’Agabio. Basta osservare.

  2. Grazie per aver sollevato il problema. Abito anch’io a Sant’Agabio e ogni giorno mi fa male camminare nel degrado crescente di vie e di angoli abbandonati. Credo che il Comune si occupi pochissimo del nostro quartiere, forse in prossimità delle elezioni cambierà temporaneamente qualcosa e poi tutto sprofonderà di nuovo nel disinteresse. Al degrado contribuiscono certo molto i residenti… Ho per es. segnalato tante volte ad Assa l’abitudine pessima di alcuni abitanti (con cui ho discusso personalmente) di scaricare rifiuti di ogni genere di fronte alla scuola Bellini. Ma quali attività di prevenzione e di controllo si fanno? Non basta togliere periodicamente gli ingombranti e aspettare che la discarica si riformi. Poi c’è la solita apatia di tantissimi concittadini, che preferiscono far finta di nulla anziché chiedere regolarmente e con insistenza alle istituzioni la dovuta attenzione.

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«Sant’Agabio non è la discarica della città. Urgente una rigenerazione urbana»

«Abito qui da quando sono nata e vedere il mio quartiere abbandonato in questo modo mi fa veramente arrabbiare». A parlare è Velia Moro, residente “storica” di Sant’Agabio, che più volte ha segnalato alle istituzioni il degrado agli angoli delle strade, i rifiuti e le macerie buttati dove capita.

«Quella che una volta era la tettoia del mercato di fianco a corso Trieste – prosegue – è un parcheggio perenne. A ogni angolo delle strade ci sono rifiuti ingombranti abbandonati e sacchi dell’immondizia. Una mattina di qualche tempo fa, me lo ricordo ancora, sono uscita di casa e dopo due ore, quando sono tornata, c’era un water di fronte alla porta di casa. Io abito in corso Trieste dove ormai i rifiuti per strada non si contano più, ma le vie laterali sono anche peggio. Tra le più gettonate ci sono via De Amicis, via Bossi e via Della Riotta dove i sacchi neri buttati agli angoli delle case non mancano mai. Via Fogazzaro, invece, è nota per il deposito di mobili, ogni settimana c’è qualcosa di nuovo: siamo in contatto diretto con Assa che dopo una serie di segnalazioni manda gli addetti. La sensazione, però, è che i colpevoli non siano solo residenti disattenti o menefreghisti, piuttosto che molte persone che vengono da fuori scelgano Sant’Agabio come discarica, perchè è di passaggio, perchè è comodo, perchè quando si parla di Sant’Agabio si pensa sempre a qualcosa di negativo».

«Negli anni ho visto passare per queste strade tutti i candidati sindaci di svariati colori politici – prosegue – vengono qui a fare campagna elettorale, quando sono eletti inaugurano qualcosa per la riqualificazione del quartiere, così dicono, e poi spariscono lasciando Sant’Agabio completamente abbandonato. E fa notizia solo quando c’è un’operazione di polizia. Invece è un peccato perchè ci sono angoli, come quelli lungo il canale, che sarebbero davvero da valorizzare: non con la solita inaugurazione e poi nulla, ma con un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana e di integrazione sociale».

Cataste di rifiuti abbandonati sono state segnalate anche da un altro residente in strada privata Concina, tra l’inizio di corso Trieste e i binari della stazione ferroviaria: «Ventuno giorni di segnalazioni e appelli al centralino dell’Assa e della polizia locale rimasti inascoltati – racconta -. Chiunque può affacciarsi sulla via e constatare lo scempio in cui versa la zona, oltre  alle precarie condizioni igienico-sanitarie. Sant’Agabio è un quartiere troppo spesso dimenticato e credo sia doveroso occuparsi del decoro e della pulizia anche di questa parte di città».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore