Sant’Egidio prepara il Natale per i più fragili e raggiunge 2500 persone

Una tradizione che si rinnova ogni anno dal 1985. La presidente Sironi: «Costruiamo un giorno di pace»

Saranno 2500 le persone in difficoltà che grazie ai 350 volontari della Comunità di Sant’Egidio, alle donazioni e al contributo dei novaresi, potranno trascorrere un Natale un po’ più sereno. Una tradizione che si rinnova dal 1985 a cominciare dal tradizionale pranzo del 25 dicembre a Borgomanero, Arona e Armeno mentre a Novara saranno sei tra la sede storica di via Dolores Bello, alla Pinetina di Sant’Agabio, alla Casa della solidarietà a Sant’Andrea, a Casa Simeone e Anna, in via Calvari e all’ex Campo Tav.

Solo in città sono attese circa 700 persone, in particolare sole, anziane, malate, senza fissa dimora, disabili, profughi e stranieri che frequentano la scuola di lingua italiana di Sant’Egidio.

«Le condizioni di fragilità crescono di continuo – spiega la presidente, Daniela Sironi -. Quest’anno avremo tanti ospiti in emergenza abitativa, che hanno perso la casa e che vivono in una situazione di costante precarietà».

Tante le iniziative già in corso: ai pranzi di Natale, infatti, si aggiungono 15 Feste del dono per le famiglie – in programma tra il 23, il 24 e il 32 dicembre – che riceveranno dolci natalizi e regali per i bambini, oltre che a Novara, anche a Borgomanero, nei Cas a Orta dove ci sono io profughi provenienti da Lampedusa e l’area nord della provincia.

Una Festa del dono sarà dedicata alla casa circondariale di Novara in programma il 3 gennaio: in quell’occasione i detenuti riceveranno una borsa con un panettone, prodotti per l’igiene personale, un capello, una sciarpa e un paio di guanti.

Inoltre 250 famiglie riceveranno anche la spesa rinforzata mentre il 25 dicembre circa 70 persone sole che non possono uscire di casa riceveranno a casa il pranzo di Natale e il regalo. Coinvolti anche 600 anziani nelle Rsa che in questi giorni riceveranno i biglietti di auguri preparati dai bambini delle scuole primarie di Novara.

Fino a oggi pomeriggio, 23 dicembre, la comunità di Sant’Egidio sarà in piazza Duomo con il Mercatino della solidarietà: sarà possibile donare lì oppure alla chiesa di Ognissanti. Chi volesse partecipare come volontario in queste giornate natalizie può chiamare il numero 3275983399.

«Un popolo di persone molto diverse che crede, come diceva padre Pino Puglisi, che se ciascuno fa qualcosa, allora si può fare molto – conclude Sironi -. Così è per costruire un giorno di pace che rappresenta l’immagine festosa di come potremmo vivere ogni giorno dell’anno».

L’appuntamento aperto a tutta la città è, come sempre, il 1 gennaio alle 16 con la Marcia della Pace da piazza Cavour per le vie del centro storico.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Sant’Egidio prepara il Natale per i più fragili e raggiunge 2500 persone

Una tradizione che si rinnova ogni anno dal 1985. La presidente Sironi: «Costruiamo un giorno di pace»

Saranno 2500 le persone in difficoltà che grazie ai 350 volontari della Comunità di Sant’Egidio, alle donazioni e al contributo dei novaresi, potranno trascorrere un Natale un po’ più sereno. Una tradizione che si rinnova dal 1985 a cominciare dal tradizionale pranzo del 25 dicembre a Borgomanero, Arona e Armeno mentre a Novara saranno sei tra la sede storica di via Dolores Bello, alla Pinetina di Sant’Agabio, alla Casa della solidarietà a Sant’Andrea, a Casa Simeone e Anna, in via Calvari e all’ex Campo Tav.

Solo in città sono attese circa 700 persone, in particolare sole, anziane, malate, senza fissa dimora, disabili, profughi e stranieri che frequentano la scuola di lingua italiana di Sant’Egidio.

«Le condizioni di fragilità crescono di continuo – spiega la presidente, Daniela Sironi -. Quest’anno avremo tanti ospiti in emergenza abitativa, che hanno perso la casa e che vivono in una situazione di costante precarietà».

Tante le iniziative già in corso: ai pranzi di Natale, infatti, si aggiungono 15 Feste del dono per le famiglie – in programma tra il 23, il 24 e il 32 dicembre – che riceveranno dolci natalizi e regali per i bambini, oltre che a Novara, anche a Borgomanero, nei Cas a Orta dove ci sono io profughi provenienti da Lampedusa e l’area nord della provincia.

Una Festa del dono sarà dedicata alla casa circondariale di Novara in programma il 3 gennaio: in quell’occasione i detenuti riceveranno una borsa con un panettone, prodotti per l’igiene personale, un capello, una sciarpa e un paio di guanti.

Inoltre 250 famiglie riceveranno anche la spesa rinforzata mentre il 25 dicembre circa 70 persone sole che non possono uscire di casa riceveranno a casa il pranzo di Natale e il regalo. Coinvolti anche 600 anziani nelle Rsa che in questi giorni riceveranno i biglietti di auguri preparati dai bambini delle scuole primarie di Novara.

Fino a oggi pomeriggio, 23 dicembre, la comunità di Sant’Egidio sarà in piazza Duomo con il Mercatino della solidarietà: sarà possibile donare lì oppure alla chiesa di Ognissanti. Chi volesse partecipare come volontario in queste giornate natalizie può chiamare il numero 3275983399.

«Un popolo di persone molto diverse che crede, come diceva padre Pino Puglisi, che se ciascuno fa qualcosa, allora si può fare molto – conclude Sironi -. Così è per costruire un giorno di pace che rappresenta l’immagine festosa di come potremmo vivere ogni giorno dell’anno».

L’appuntamento aperto a tutta la città è, come sempre, il 1 gennaio alle 16 con la Marcia della Pace da piazza Cavour per le vie del centro storico.

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