Sciopero Amazon: solidarietà da Pd, Fdi e Lega regionali

Sciopero Amazon, solidarietà da Pd e Fdi regionali. Nella mattinata di oggi, lunedì 22 marzo, anche in Piemonte hanno protestato i lavoratori del colosso dell’e-commerce. Secondo i dati di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti «l’adesione media è stata del 75%, con punte del 90% in alcuni territori. È una protesta riuscita – spiegano le tre organizzazioni sindacali ai microfoni di AdnKronos – anche oltre le nostre aspettative considerando che molte lavoratrici e molti lavoratori si sentono “ricattabili” perché hanno contratti atipici e quindi hanno visto la protesta come un rischio per il loro posto di lavoro precario. Torniamo a ribadire le ragioni della protesta: Amazon si è arricchita enormemente grazie al boom del commercio online in tempo di pandemia ed è giusto che redistribuisca parte di questa ricchezza anche in termini di diritti ai suoi dipendenti. L’azienda – sottolineano – ad oggi si è sempre rifiutata di discutere con i sindacati la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza».

«Il Partito Democratico del Piemonte è al fianco dei lavoratori di tutte le età scesi in strada e si unisce alla richiesta di riapertura del tavolo negoziale di confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori – affermano Paolo Furia, segretario regionale ed Enzo Lavolta, responsabile lavoro Pd Piemonte -. Auspichiamo il ripristino di corrette relazioni sindacali così come l’applicazione delle tutele e delle regole previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro».

«Lo sciopero dei lavoratori Amazon è un segnale forte che deve fare riflettere sulle condizioni di lavoro di tutti coloro, siano essi operai in sede o corrieri sulle strade, che garantiscono al colosso americano Amazon di mantenere il proprio primato, a discapito del nostro tessuto commerciale tradizionale che già con enormi difficoltà cerca di sopravvivere all’urto atomico della pandemia – dichiara l’assessore al Lavoro Elena Chiorino (Fdi) -. Mi auguro che l’impegno espresso dalla dirigenza Amazon venga rispettato nel confronti dei propri lavoratori e delle famiglie che rappresentano».

Anche il consigliere regionale della Lega Gianluca Gavazza ha espresso solidarietà ai lavoratori che svolgono attività di corrieri e padroncini per conto del colosso americano: «Conosco bene la situazione è quando si ha come interlocutore un gigante come Amazon è tutto più complicato, ma è fondamentalmente che venga raggiunto un compromesso tra produttività e benessere dei lavoratori senza dimenticare che alla guida di ogni furgone c’è sempre un essere umano».

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Sciopero Amazon, solidarietà da Pd e Fdi regionali. Nella mattinata di oggi, lunedì 22 marzo, anche in Piemonte hanno protestato i lavoratori del colosso dell’e-commerce. Secondo i dati di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti «l’adesione media è stata del 75%, con punte del 90% in alcuni territori. È una protesta riuscita – spiegano le tre organizzazioni sindacali ai microfoni di AdnKronos – anche oltre le nostre aspettative considerando che molte lavoratrici e molti lavoratori si sentono “ricattabili” perché hanno contratti atipici e quindi hanno visto la protesta come un rischio per il loro posto di lavoro precario. Torniamo a ribadire le ragioni della protesta: Amazon si è arricchita enormemente grazie al boom del commercio online in tempo di pandemia ed è giusto che redistribuisca parte di questa ricchezza anche in termini di diritti ai suoi dipendenti. L’azienda – sottolineano – ad oggi si è sempre rifiutata di discutere con i sindacati la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza».

«Il Partito Democratico del Piemonte è al fianco dei lavoratori di tutte le età scesi in strada e si unisce alla richiesta di riapertura del tavolo negoziale di confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori – affermano Paolo Furia, segretario regionale ed Enzo Lavolta, responsabile lavoro Pd Piemonte -. Auspichiamo il ripristino di corrette relazioni sindacali così come l’applicazione delle tutele e delle regole previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro».

«Lo sciopero dei lavoratori Amazon è un segnale forte che deve fare riflettere sulle condizioni di lavoro di tutti coloro, siano essi operai in sede o corrieri sulle strade, che garantiscono al colosso americano Amazon di mantenere il proprio primato, a discapito del nostro tessuto commerciale tradizionale che già con enormi difficoltà cerca di sopravvivere all’urto atomico della pandemia – dichiara l’assessore al Lavoro Elena Chiorino (Fdi) -. Mi auguro che l’impegno espresso dalla dirigenza Amazon venga rispettato nel confronti dei propri lavoratori e delle famiglie che rappresentano».

Anche il consigliere regionale della Lega Gianluca Gavazza ha espresso solidarietà ai lavoratori che svolgono attività di corrieri e padroncini per conto del colosso americano: «Conosco bene la situazione è quando si ha come interlocutore un gigante come Amazon è tutto più complicato, ma è fondamentalmente che venga raggiunto un compromesso tra produttività e benessere dei lavoratori senza dimenticare che alla guida di ogni furgone c’è sempre un essere umano».

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