Scuola, Cgil: «Nomine verso il completamento, ma c’è il rischio che alcuni docenti potrebbero essere licenziati». Sembra un paradosso, eppure è questa la situazione che rischia di prospettarsi a Novara – così come nel resto d’Italia – secondo quanto riferisce il segretario Cgil Flc Luigi Nunziata.
Partiamo prima dalla questione nomine. «Potrebbero esaurirsi già oggi (23 settembre, ndr), dal momento che molte graduatorie per le classi di concorso risultavano esaurite già dopo le nomine di lunedì – spiega Nunziata – Se dovessero rimanere posti vacanti, anche solo di poche ore, si passerà alle chiamate dirette da parte delle scuole». Il sindacalista snocciola i numeri dell’attività di assegnazione delle cattedre a tempo determinato, iniziata online martedì 15 settembre con gli insegnanti per le scuole d’infanzia e primarie e proseguita da venerdì con le nomine in presenza per medie e superiori, nella palestra del liceo Antonelli. «E’ stato un lavoro enorme: parliamo di 1.600 posti assegnati su 5.000 dipendenti in organico. Questo rende anche l’idea di quanto pesano i precari della scuola sul novarese. Si pensi che le domande erano circa 9.000», commenta. Per migliaia di aspiranti docenti è quindi sfumata l’opportunità di avere un incarico annuale.
Numeri sicuramente importanti, su cui non sono mancate le polemiche sulle tempistiche di comunicazione da parte dell’Ufficio scolastico provinciale: che cosa è andato storto?
«L’Ufficio scolastico ha svolto un lavoro egregio – risponde – L’errore di fondo riguarda la pubblicazione tardiva delle graduatorie da parte del Ministero, che ha chiesto l’aggiornamento ad agosto, quando avrebbe benissimo potuto far effettuare questa operazione in primavera».
Proprio questo punto ci porta al rischio licenziamenti: una nuova spada di damocle sulla testa di docenti precari e, non dimentichiamolo, degli studenti che potrebbero vedere sparire alcuni professori dopo poche settimane.
Graduatorie: un problema potenzialmente esplosivo
Ad agosto i docenti non di ruolo sono stati chiamati ad aggiornare la propria posizione professionale tramite un sistema telematico per l’aggiornamento delle graduatorie: dove – a detta di persone che hanno fatto questa esperienza – alcuni voci sulle informazioni richieste non erano esattamente di immediata comprensione. Ad esempio per “titoli aggiuntivi” si intendeva il diploma di maturità conseguito prima della laurea.
«Sappiamo per certo che ci sono stati molti errori nel sistema telematico, molti dei quali commessi certamente in buona fede, che hanno però fatto sì che i punteggi non siano corretti – spiega Nunziata – L’Ufficio scolastico per ora è riuscito a correggere solo i più clamorosi ed evidenti, perché non poteva accedere ai singoli profili, poiché non gli sono state fornite le credenziali. Noi abbiamo già sollevato numerosi reclami, ma ora la patata bollente passerà alle scuole: tocca alle segreterie degli istituti verificare che i dati inseriti dall’insegnante arruolato siano corretti. Ad esempio c’era la voce “super valutazione” per chi ha insegnato all’estero, nelle isole o in luoghi montani, che raddoppiava automaticamente i punti accumulati in quel periodo; ma se l’utente la spuntava indicando di avere insegnato a Vespolate (per dire un posto a caso), il sistema non riconosceva che non era corretto. Tutto questo però ha influito sulle graduatorie ed è un problema. Non sappiamo ancora di quale entità, ma se ci sono docenti che hanno avuto un posto, pur avendo un punteggio effettivo di molto inferiore, potrebbero vedersi licenziare dalla scuola per dover lasciare il posto a chi ne aveva effettivamente diritto».