Scuola, insegnanti specializzati. L’appello della Cisl: «Via il numero chiuso dalle università»

Il segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale lancia un appello allo scopo di «risolvere il problema del precariato. I posti nella scuola ci sono»

«Le università devono togliere il numero chiuso se vogliamo risolvere il problema del precariato e della carenza di organico. Va portata avanti un’offerta formativa di corsi abilitanti che risponda al concreto fabbisogno della scuola». È l’appello lanciato dal segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale, Domenico Amoruso, a poche settimane dall’avvio dei corsi di specializzazione all’insegnamento che permettono di ottenere l’abilitazione per diventare insegnanti di sostegno nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Si tratta di bandi promossi dalle università che però solo limitati a un certo numero di iscritti.

«In Piemonte a settembre avrà inizio l’ottavo corso Tfa Sostegno 2023 che mette a disposizione circa 600/700 posti a fronte dei 7000 disponibili – spiega Amoruso -. Ciò significa che solo un numero irrisorio di insegnanti potrà essere assunto a tempo indeterminato con conseguenze irreversibili per i precari. Questo vale anche per i docenti curricolari, sempre in ruolo: una volta esaurite le chiamate da concorsi e Gae (Graduatorie a esaurimento, ndr), verranno convocati gli aspiranti provenienti da altre regioni con la cosiddetta chiamata veloce, per un totale di 312 posti. Successivamente verranno assegnati i posti di sostegno tramite chiamata da Graduatorie provinciali supplenze di prima fascia (Gps), per un totale di 1129 posti destinabili, con l’eventuale aggiunta di posti residuati dalla chiamata veloce. Va detto, inoltre, che potranno essere attribuiti, includendo gli aspiranti alle Gps, al massimo 1421 cattedre su circa 3500».

Il segretario Cisl Scuola parla anche della Carta del docente: «Grazie all’intervento del sindacato e al lavoro dello studio legale Carapelle di Torino, siamo riusciti a far riconoscere il bonus da 500 euro anche agli insegnanti precari. Sono state circa duecento le sentenze favorevoli del Tar e ancora riceviamo richieste di ricorsi».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale lancia un appello allo scopo di «risolvere il problema del precariato. I posti nella scuola ci sono»

«Le università devono togliere il numero chiuso se vogliamo risolvere il problema del precariato e della carenza di organico. Va portata avanti un’offerta formativa di corsi abilitanti che risponda al concreto fabbisogno della scuola». È l’appello lanciato dal segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale, Domenico Amoruso, a poche settimane dall'avvio dei corsi di specializzazione all'insegnamento che permettono di ottenere l'abilitazione per diventare insegnanti di sostegno nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie. Si tratta di bandi promossi dalle università che però solo limitati a un certo numero di iscritti.

«In Piemonte a settembre avrà inizio l’ottavo corso Tfa Sostegno 2023 che mette a disposizione circa 600/700 posti a fronte dei 7000 disponibili – spiega Amoruso -. Ciò significa che solo un numero irrisorio di insegnanti potrà essere assunto a tempo indeterminato con conseguenze irreversibili per i precari. Questo vale anche per i docenti curricolari, sempre in ruolo: una volta esaurite le chiamate da concorsi e Gae (Graduatorie a esaurimento, ndr), verranno convocati gli aspiranti provenienti da altre regioni con la cosiddetta chiamata veloce, per un totale di 312 posti. Successivamente verranno assegnati i posti di sostegno tramite chiamata da Graduatorie provinciali supplenze di prima fascia (Gps), per un totale di 1129 posti destinabili, con l’eventuale aggiunta di posti residuati dalla chiamata veloce. Va detto, inoltre, che potranno essere attribuiti, includendo gli aspiranti alle Gps, al massimo 1421 cattedre su circa 3500».

Il segretario Cisl Scuola parla anche della Carta del docente: «Grazie all’intervento del sindacato e al lavoro dello studio legale Carapelle di Torino, siamo riusciti a far riconoscere il bonus da 500 euro anche agli insegnanti precari. Sono state circa duecento le sentenze favorevoli del Tar e ancora riceviamo richieste di ricorsi».

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