Sequestrati altri beni per 1 milione di euro a Giuseppe Di Giovanni

Sequestrati altri beni per 1 milione di euro a Giuseppe Di Giovanni. Il decreto è stato eseguito dalla Divisione investigativa antimafia di Torino, nei confronti dell’imprenditore 44enne, «ritenuto in stretti rapporti, anche di tipo professionale, con soggetti condannati per associazione mafiosa, poiché appartenenti alla criminalità organizzata calabrese», si legge in una nota degli inquirenti.
Il provvedimento, eseguito questa mattina (9 settembre), trae origine da un’attività investigativa, della Dia, incentrata sulla figura di Di Giovanni, già condannato per il reato di trasferimento fraudolento di valori e attualmente destinatario di misura di prevenzione della sorveglianza speciale. All’imprenditore erano già stati confiscati numerosi beni dalla Questura di Novara.

«Tale ulteriore approfondimento – spiega la Dia – ha consentito di individuare altre attività imprenditoriali a lui riconducibili, intestate a prestanome scelti nel suo ambito familiare, ritenute di valore sproporzionato rispetto al reddito effettivamente dichiarato. Il decreto di sequestro, eseguito unitamente alla Questura di Novara, ha interessato una società operante nel settore dei metalli ferrosi, una rivendita di tabacchi, due immobili, quattro autoveicoli e numerosi rapporti bancari, complessivamente stimati in oltre 1 milione di euro».

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Sequestrati altri beni per 1 milione di euro a Giuseppe Di Giovanni. Il decreto è stato eseguito dalla Divisione investigativa antimafia di Torino, nei confronti dell’imprenditore 44enne, «ritenuto in stretti rapporti, anche di tipo professionale, con soggetti condannati per associazione mafiosa, poiché appartenenti alla criminalità organizzata calabrese», si legge in una nota degli inquirenti. Il provvedimento, eseguito questa mattina (9 settembre), trae origine da un’attività investigativa, della Dia, incentrata sulla figura di Di Giovanni, già condannato per il reato di trasferimento fraudolento di valori e attualmente destinatario di misura di prevenzione della sorveglianza speciale. All'imprenditore erano già stati confiscati numerosi beni dalla Questura di Novara. «Tale ulteriore approfondimento – spiega la Dia – ha consentito di individuare altre attività imprenditoriali a lui riconducibili, intestate a prestanome scelti nel suo ambito familiare, ritenute di valore sproporzionato rispetto al reddito effettivamente dichiarato. Il decreto di sequestro, eseguito unitamente alla Questura di Novara, ha interessato una società operante nel settore dei metalli ferrosi, una rivendita di tabacchi, due immobili, quattro autoveicoli e numerosi rapporti bancari, complessivamente stimati in oltre 1 milione di euro».

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