Sequestro di un impianto di rifiuti speciali da parte della Polizia provinciale

L'operazione è partita da una segnalazione alla Procura della Repubblica da parte dell'Ufficio delle Dogane

Una segnalazione alla Procura della Repubblica da parte dell’Ufficio delle Dogane ha permesso di procedere con un sequestro in una ditta qualificata nel recupero di rifiuti speciali non pericolosi situata in un Comune dell’hinteraland novarese. L’operazione è stata condotta dal Nucleo ambientale della Polizia provinciale.

«Per compiere gli accertamenti è stato inizialmente utilizzato il drone a disposizione del nostro personale – spiega il consigliere delegato alla Polizia provinciale Arduino Pasquini – e, attraverso le immagini registrate, sono state riscontrate alcune difformità dell’impianto rispetto alle autorizzazioni. Questa anomalia ha portato, nei giorni scorsi, alla verifica in loco e la conferma di quanto già portato alla luce dai droni; il controllo ha anche evidenziato l’inosservanza delle prescrizioni, l’emissione in atmosfera di polveri da due camini non dichiarati e l’utilizzo di alcune aree per la messa in riserva dei rifiuti senza autorizzazione».

È così scattato il sequestro preventivo, già convalidato dall’autorità giudiziaria, oltre a una serie di prescrizioni che dovranno essere ottemperate entro sessanta giorni affinchè il reato possa essere sanato dalla sola ammenda di tipo amministrativo.

«Ancora una volta i nostri agenti hanno svolto un’indagine con attenzione e competenza, rapportandosi costantemente con i colleghi di Genova – aggiunge Pasquini -. Un’operazione che ci ha consentito di svolgere il nostro lavoro di controllo e tutela dell’ambiente e del territorio».

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L’operazione è partita da una segnalazione alla Procura della Repubblica da parte dell’Ufficio delle Dogane

Una segnalazione alla Procura della Repubblica da parte dell'Ufficio delle Dogane ha permesso di procedere con un sequestro in una ditta qualificata nel recupero di rifiuti speciali non pericolosi situata in un Comune dell'hinteraland novarese. L'operazione è stata condotta dal Nucleo ambientale della Polizia provinciale.

«Per compiere gli accertamenti è stato inizialmente utilizzato il drone a disposizione del nostro personale - spiega il consigliere delegato alla Polizia provinciale Arduino Pasquini - e, attraverso le immagini registrate, sono state riscontrate alcune difformità dell’impianto rispetto alle autorizzazioni. Questa anomalia ha portato, nei giorni scorsi, alla verifica in loco e la conferma di quanto già portato alla luce dai droni; il controllo ha anche evidenziato l'inosservanza delle prescrizioni, l'emissione in atmosfera di polveri da due camini non dichiarati e l’utilizzo di alcune aree per la messa in riserva dei rifiuti senza autorizzazione».

È così scattato il sequestro preventivo, già convalidato dall’autorità giudiziaria, oltre a una serie di prescrizioni che dovranno essere ottemperate entro sessanta giorni affinchè il reato possa essere sanato dalla sola ammenda di tipo amministrativo.

«Ancora una volta i nostri agenti hanno svolto un’indagine con attenzione e competenza, rapportandosi costantemente con i colleghi di Genova - aggiunge Pasquini -. Un’operazione che ci ha consentito di svolgere il nostro lavoro di controllo e tutela dell’ambiente e del territorio».

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