Settantenne condannato per stalking ai danni del vicino

Le vittime, in base a quanto emerso nel corso del processo, avevano paura a uscire e a mandare i figli in cortile a giocare

«Non ti lascerò mai in pace, ti costringerò ad andare via». Una delle tante frasi che l’uomo aveva indirizzato al vicino di casa e alla moglie. Aveva visto come ingiustizia la conclusione di una vertenza civile su un diritto di passaggio e da allora non aveva dato loro tregua, con continue minacce di denunce, ricorsi, chiamate alle forze dell’ordine. A lungo andare aveva raggiunto il suo scopo: il vicino, costretto a rivolgersi a uno psichiatra e ad assumere ansiolitici per il timore di ricevere periodicamente citazioni e atti giudiziari, da Novara se ne è veramente andato per la disperazione, trasferendosi a 700 chilometri di distanza, a Roma.

Un caso di «stalking giudiziario» quello passato all’esame del tribunale. E’ stato denunciato da un militare dell’aeronautica nel 2017 e l’uomo da lui indicato come responsabile, l’ex vicino di casa A.B., 73 anni, residente in città, è stato condannato a 1 anni e 2 mesi di reclusione per atti persecutori. Il pm aveva chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione: «C’è stato un vero abuso di richieste di giustizia contro il vicino: alla lunga tutte le segnalazioni dell’imputato sul comportamento della famiglia attigua al suo giardino sono diventate logoranti, tanto da costringerla a scappare da Novara». Il giudice ha stabilito un risarcimento del danno di 7 mila euro per il militare, che a causa delle continue vertenze giudiziarie si era visto bloccati i possibili avanzamenti di carriera, e altrettanti per la moglie.

Le vittime, in base a quanto emerso nel corso del processo, avevano paura a uscire e a mandare i figli in cortile a giocare. In virtù di un diritto di passaggio in giardino, l’imputato sarebbe stato visto passare vicino alla loro abitazione con un badile, utilizzato per «stuzzicare» il loro cane e farlo abbaiare, per poi fotografarlo o riprenderlo e rinfacciare ai proprietari che l’animale dava fastidio e quindi li avrebbe denunciati e «rovinati». A causa delle continue vertenze giudiziarie, il militare si era visto sospesi tutti i possibili avanzamenti di carriera.

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Settantenne condannato per stalking ai danni del vicino

Le vittime, in base a quanto emerso nel corso del processo, avevano paura a uscire e a mandare i figli in cortile a giocare

«Non ti lascerò mai in pace, ti costringerò ad andare via». Una delle tante frasi che l’uomo aveva indirizzato al vicino di casa e alla moglie. Aveva visto come ingiustizia la conclusione di una vertenza civile su un diritto di passaggio e da allora non aveva dato loro tregua, con continue minacce di denunce, ricorsi, chiamate alle forze dell’ordine. A lungo andare aveva raggiunto il suo scopo: il vicino, costretto a rivolgersi a uno psichiatra e ad assumere ansiolitici per il timore di ricevere periodicamente citazioni e atti giudiziari, da Novara se ne è veramente andato per la disperazione, trasferendosi a 700 chilometri di distanza, a Roma.

Un caso di «stalking giudiziario» quello passato all’esame del tribunale. E’ stato denunciato da un militare dell’aeronautica nel 2017 e l’uomo da lui indicato come responsabile, l’ex vicino di casa A.B., 73 anni, residente in città, è stato condannato a 1 anni e 2 mesi di reclusione per atti persecutori. Il pm aveva chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione: «C’è stato un vero abuso di richieste di giustizia contro il vicino: alla lunga tutte le segnalazioni dell’imputato sul comportamento della famiglia attigua al suo giardino sono diventate logoranti, tanto da costringerla a scappare da Novara». Il giudice ha stabilito un risarcimento del danno di 7 mila euro per il militare, che a causa delle continue vertenze giudiziarie si era visto bloccati i possibili avanzamenti di carriera, e altrettanti per la moglie.

Le vittime, in base a quanto emerso nel corso del processo, avevano paura a uscire e a mandare i figli in cortile a giocare. In virtù di un diritto di passaggio in giardino, l’imputato sarebbe stato visto passare vicino alla loro abitazione con un badile, utilizzato per «stuzzicare» il loro cane e farlo abbaiare, per poi fotografarlo o riprenderlo e rinfacciare ai proprietari che l’animale dava fastidio e quindi li avrebbe denunciati e «rovinati». A causa delle continue vertenze giudiziarie, il militare si era visto sospesi tutti i possibili avanzamenti di carriera.

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