Ogni valutazione circa l’obbligatorietà del Green Pass sul posto di lavoro deve restare in capo alle decisioni del Governo. Una posizione che Confindustria e sindacati condividono alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione verde che consentità l’accesso alla maggior parte dei luoghi al chiuso quali bar, ristoranti, spettacoli, musei, palestre e centri termali. Venerdì 6 agosto, infatti, sarà solo la prima tappa del percorso che il governo ha intenzione di completare per rendere più stringente l’uso del certificato verde. Fra i settori ancora in sospeso i trasporti a lunga percorrenza, la scuola e il lavoro.
Su quest’ultimo punto il segretario generale di Cgil Novara Vco, Attilio Fasulo, non ha dubbi: «Il sindacato si è sempre espresso a favore della campagna vaccinale, ma non può essere la parte datoriale a prendere decisioni in merito e non mi risulta che al momento sul territorio ci siano datori di lavoro che abbiano messo in atto atteggiamenti in modo indipendente. È il Governo che deve legiferare su questo argomento. Fin dall’inizio della pandemia i lavoratori hanno sottoscritto protocolli legati alla sicurezza e si sono sempre battuti per questo».
Della stessa opinione il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa: «È necessaria una legge valida a livello nazionale, non possono esserci diversità fra territori regionali, si rischia una inutile confusione. Noi non siamo medici, siamo imprenditori e non possiamo prendere decisioni di questo genere: se i medici ripetono continuamente che l’unico modo per uscire dalla pandemia è vaccinarsi, allora è giusto seguire questa indicazione. In tutte le aziende ci sono lavoratori che non vogliono vaccinarsi: è per questo motivo che è urgente una normativa».
Sul tema si è espresso anche il presidente della Camera di Commercio, Fabio Ravanelli: «La quasi totalità della popolazione ha capito che i vaccini sono l’unica via d’uscita, ma da qui a imporre sanzioni la strada è lunga. Se si dovrà andare in questa direzione, allora si dovranno prendere decisioni insieme ai sindacati e non in contrapposizione, comunque dubordinate a una concertazione governativa. Il nostro ente è sempre stato a favore della sensibilizzazione alla campagna vaccinale tanto da avere messo a disposizione la Sala Borsa che ha permesso di accelerare anche con una corsia riservata ai dipendenti delle nostre aziende associate. Sul nostro territorio è fondamentale poter anticipare anche solo di un paio di settimane per permettere ai nostri lavoratori di potersi spostare anche all’estero».