«Si balla ovunque in modo abusivo e noi aspettiamo ancora una data per riaprire». E’ ancora una volta Maurizio Lo Vecchio, gestore di discoteche e presidente Silb Novara e Vco, a prendere parola sulla situazione discoteche, ancora chiuse e ancora senza una data di riapertura. «Le situazioni di abusivismo sono ben visibili. Noi continuiamo a lanciare messaggi in attesa di essere ascoltati. Speriamo possa sbloccarsi qualcosa al più presto». Lo Vecchio fa da eco al comunicato stampa emesso proprio nella giornata di oggi dove a prendere parola è Maurizio Pasca, il presidente Silb-Fipe nazionale: «L’unica categoria che ha ricevuto questo trattamento ‘speciale’ con mancanza di attenzione, di sostegni, di aiuti economici, di prospettive di ripartenza certe sono state le discoteche. Ciò nonostante abbiamo dato prova di essere una categoria imprenditoriale che rispetta le leggi, aperta al dialogo con le Istituzioni e la politica, e che con dignità e sofferenza ha subito i vari lockdown, il secondo quello del 16 agosto 2020, senza alcun preavviso e con ingentissimi danni, contratti sottoscritti e anticipi da pagare».
E ha aggiunto: «Abbiamo lavorato da ottobre giorno e notte per elaborare un protocollo scientifico sottoscritto da tre professori universitari di fama nazionale e internazionale, Antonio Locascio, Pierluigi Lopalco e Matteo Bassetti, che potesse scongiurare qualsiasi rischio con la creazione di aree Covid free nei locali. Abbiamo elaborato due ipotesi di test pilota a Milano e a Gallipoli, approvati rispettivamente dal sindaco Sala e dal presidente Emiliano e inviati il 27 maggio al ministro Speranza per la relativa approvazione senza peraltro ricevere nessun riscontro. Abbiamo riscritto il protocollo di sicurezza adattandolo al Green Pass, anche per essere modello di riferimento per altre attività. Abbiamo avuto il parere favorevole dal generale Figliuolo per vaccinare davanti ai nostri locali gratuitamente e a nostre spese ogni under 30. Abbiamo stretto i denti per tutto quest’inverno, senza intascare un solo euro, nella attesa che l’estate portasse certezze e ripresa delle attività e di condizioni migliori». Da qui l’appello finale: «Fateci aprire o sarete responsabili della distruzione di un intero settore».
Una risposta
C’è un drammatico risultato,conseguenziale: molti bar, dei centri storici,si sono arrogati il compito di mettere su musica a palla,fregandosene dei residenti,pur di far “felici “,i ” movidari”,che non hanno rispetto per l’altrui diritto alla pace. Personalmente mi tasserei per dotare tutti questi,…” SIGNORI “,di cuffie,in modo che lascino tranquilli,i residenti. All’affermazione,che forse la polizia, potrebbe intervenire, è meglio stendere un velo pietoso.-