Si riducono lo stipendio per donare al Maggiore: solidarietà da Oleggio

Una donazione di 5mila euro, una “piccola goccia” come la chiama Rosa Dell’Aquila, la titolare del bar della stazione di Oleggio. Da lei e dal figlio è nata l’idea di fare del bene nei confronti dell’ospedale Maggiore, per offrire un aiuto e subito le due bariste che lavorano lì si sono unite. Un’unica grande voce per fare del bene.

 

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«Io e mio figlio volevamo fare qualcosa per questa emergenza, – dice Rosa – di sacrifici ne abbiamo fatti parecchi, anche per aprire il nostro bar tabaccheria poco più di tre anni fa, abbiamo scelto di farne ancora e per un motivo importantissimo come questa pandemia. Mi sono commossa ancora di più quando le bariste che lavorano con me mi hanno detto di voler partecipare alla donazione». E lo hanno fatto riducendosi lo stipendio, facendo anche loro un sacrificio.

«Siamo solo una goccia, ma siamo contenti di poter essere insieme a tante altre gocce e fare del bene. Questo è il momento di tendersi una mano, di essere solidali, di essere comunità».

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Si riducono lo stipendio per donare al Maggiore: solidarietà da Oleggio

Una donazione di 5mila euro, una “piccola goccia” come la chiama Rosa Dell’Aquila, la titolare del bar della stazione di Oleggio. Da lei e dal figlio è nata l’idea di fare del bene nei confronti dell’ospedale Maggiore, per offrire un aiuto e subito le due bariste che lavorano lì si sono unite. Un’unica grande voce per fare del bene.

 

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«Io e mio figlio volevamo fare qualcosa per questa emergenza, – dice Rosa – di sacrifici ne abbiamo fatti parecchi, anche per aprire il nostro bar tabaccheria poco più di tre anni fa, abbiamo scelto di farne ancora e per un motivo importantissimo come questa pandemia. Mi sono commossa ancora di più quando le bariste che lavorano con me mi hanno detto di voler partecipare alla donazione». E lo hanno fatto riducendosi lo stipendio, facendo anche loro un sacrificio.

«Siamo solo una goccia, ma siamo contenti di poter essere insieme a tante altre gocce e fare del bene. Questo è il momento di tendersi una mano, di essere solidali, di essere comunità».

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