Sindacati in piazza contro i tagli alla sanità. Cgil: «Da Cirio un tavolo di confronto»

Alla manifestazione regionale ha partecipato anche il consigliere del Pd e vice presidente della commissione Sanità, Domenico Rossi: «Situazione inaccettabile»

Nella mattinata di ieri, 21 aprile, circa cinquecento operatori della sanità provenienti da tutto il Piemonte hanno manifestato a Torino di fronte a Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale, per la stabilizzazione dei precari del servizio sanitario. Da settimane Cgil, Cisl, Uil e i sindacati autonomi hanno dichiarato lo stato di agitazione; ieri, durante la manifestazione, la seduta di consiglio è stata interrotta e i rappresentanti sono stati ricevuti dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

«Due ore di colloquio ci hanno permesso di ottenere un tavolo di confronto settimanale per fare il punto della situazione e reperire ulteriori fondi per l’assunzione del personale, non solo rispetto ai 1137 lavoratori annunciati dalla Regione – commenta il segretario di Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio -. Ovviamente alle parole dovranno seguire i fatti altrimenti torneremo in piazza a farci sentire. Non è solo una questione di tutela degli operatori, ma anche un problema legato alla salute pubblica che interessa tutti».

Presente alla manifestazione anche il consigliere del Pd e vice presidente della commissione Sanità, Domenico Rossi: «I precari sono circa 5000, una situazione inaccettabile che consentirebbe a malapena di coprire il turn over proprio nel momento in cui è necessario affrontare il problema delle liste d’attesa e senza dimenticare una possibile recrudescenza della pandemia in autunno. Non solo, senza il personale avremo ci ritroveremmo solo con scatole vuote lasciando spazio alla sanità privata e aumentano i costi della mobilità passiva verso altre regioni. La giunta Cirio non può cavarsela delegando tutto al Governo, che pure deve fare la sua parte, ma alla Regione spetta di mettere in campo tutto gli sforzi possibili. In commissione chiederemo un’informativa dettagliata su quanto dichiarato dal presidente di fronte ai sindacati. Se lui parla di 58 milioni di risorse regionali, come mai stabilizziamo un numero pari solo a quello delle persone andate in pensione?».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Sindacati in piazza contro i tagli alla sanità. Cgil: «Da Cirio un tavolo di confronto»

Alla manifestazione regionale ha partecipato anche il consigliere del Pd e vice presidente della commissione Sanità, Domenico Rossi: «Situazione inaccettabile»

Nella mattinata di ieri, 21 aprile, circa cinquecento operatori della sanità provenienti da tutto il Piemonte hanno manifestato a Torino di fronte a Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale, per la stabilizzazione dei precari del servizio sanitario. Da settimane Cgil, Cisl, Uil e i sindacati autonomi hanno dichiarato lo stato di agitazione; ieri, durante la manifestazione, la seduta di consiglio è stata interrotta e i rappresentanti sono stati ricevuti dal presidente Alberto Cirio e dall'assessore alla Sanità Luigi Icardi.

«Due ore di colloquio ci hanno permesso di ottenere un tavolo di confronto settimanale per fare il punto della situazione e reperire ulteriori fondi per l'assunzione del personale, non solo rispetto ai 1137 lavoratori annunciati dalla Regione - commenta il segretario di Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio -. Ovviamente alle parole dovranno seguire i fatti altrimenti torneremo in piazza a farci sentire. Non è solo una questione di tutela degli operatori, ma anche un problema legato alla salute pubblica che interessa tutti».

Presente alla manifestazione anche il consigliere del Pd e vice presidente della commissione Sanità, Domenico Rossi: «I precari sono circa 5000, una situazione inaccettabile che consentirebbe a malapena di coprire il turn over proprio nel momento in cui è necessario affrontare il problema delle liste d’attesa e senza dimenticare una possibile recrudescenza della pandemia in autunno. Non solo, senza il personale avremo ci ritroveremmo solo con scatole vuote lasciando spazio alla sanità privata e aumentano i costi della mobilità passiva verso altre regioni. La giunta Cirio non può cavarsela delegando tutto al Governo, che pure deve fare la sua parte, ma alla Regione spetta di mettere in campo tutto gli sforzi possibili. In commissione chiederemo un’informativa dettagliata su quanto dichiarato dal presidente di fronte ai sindacati. Se lui parla di 58 milioni di risorse regionali, come mai stabilizziamo un numero pari solo a quello delle persone andate in pensione?».

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