Sindaco e candidato litigano sul nulla. Seduta di consiglio come il mercato del pesce. Accade spesso, anzi quasi sempre, che il consiglio comunale si accenda su questioni di particolare rilevanza, con dibattiti che portano a nette contrapposizioni politiche. È giusto, è “il gioco delle parti”. Ma che la seduta si trasformi in un ring di improperi, per di più senza un vero e proprio argomento di discussione, non succedeva da tempo. È successo ieri, lunedì 7 giugno: tema scatenante i 117 mila euro impiegati per la tappa del Giro d’Italia dello scorso 9 maggio.
La gazzara, però, è esplosa quando la capogruppo della Lega, Anna Colombo, nel suo discorso ha citato Sara Paladini del Pd affermando che «la consigliera è contraria agli sponsor privati». La diretta interessata ha chiesto di intervenire per «fatto personale», ma il vice presidente Claudio Strozzi glielo ha negato comunicando l’interruzione della seduta per convocare uan riunione dei capigruppi.
Un cavillo tecnico, appassionante solo per gli addetti ai lavori che, infatti, hanno dato il via alla baraonda. Il culmine del battibecco è stato raggiunto quando il sindaco Alessandro Canelli e il candidato del centro sinistra Nicola Fonzo si sono trovati faccia a faccia (foto in copertina) con il primo che urlava «è vergonoso» e il secondo «è inaccettabile».
Una volta ripristinata la calma, almeno apparente, grazie all’intervento del presidente del consiglio Gerardo Murante, la discussione è ripresa sul tema iniziale: «Cosa ha portato il Giro d’Italia alla città? – ha detto Fonzo -. La carovana è ripassata il 28 maggio creando solo disagio al traffico. Perchè il Comune non ha capito che questa era un’occasione unica? Sarebbe stato il caso di approfittarne per sistemare la segnaletica sulle piste ciclabili oppure mettere in atto iniziative per favorire l’uso della bicicletta. Così, invece, non c’è stato alcun beneficio, solo propaganda elettorale».
Il capogruppo dei 5 Stelle Mario Iacopino, invece, ha posto l’attenzione sulla questione tamponi: «Non sono d’accordo sul fatto che il Comune abbia pagato il test anti Covid a tutti i politici che hanno partecipato alla manifestazione. Va bene per il sindaco e l’assessore allo Sport, ma 70 tamponi a 40 euro l’uno fa quasi 3000 euro per potevano essere impiegati diversamente».
A chiusura del dibattito ha parlato il primo cittadino: «Il Regione Piemonte ha concordato con l’organizzazione del Giro un pacchetto di tappe finanziando i costi con la compartecipazione dei Comuni, che è stata la stessa per tutte le città d’Italia. Novara ha speso solo 50 mila euro, il resto è stato stanziato dagli sponsor quali Camera di Commercio, Novara Acqua Vco e dalla Provinvia che ha aveva già deciso di impiegare parte dell’avanzo di amministrazione. Abbiamo voluto esserci perchè questo evento mancava in città da 53 anni con l’opportunità di un arrivo di tappa la domenica pomeriggio con la massima copertura televisiva».