Sit-in dei sindacati davanti a due Rsa di Novara e Cameri

Due proteste Gianni Rodari di Veveri e alla San Michele Arcangelo di Cameri che fanno seguito alla mobilitazione regionale

Nuovo presidio dei sindacati di fronte alle casa di riposo Gianni Rodari di Veveri, appartenente al gruppo Colisee, e della rsa di Cameri San Michele Arcangelo, della società Silver Age. «Queste due proteste rientrano in una mobilitazione regionale delle categorie di Cgil, Cisl e Uil nei confronti della Regione Piemonte per il rispetto del protocollo sottoscritto il 6 novembre 2023 – spiega il segretario Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio -. Un protocollo che doveva concretizzarsi attraverso una serie di provvedimenti deliberativi che garantissero l’applicazione dei contratti nazionali firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi».

«C’è continua carenza di personale perché chi può se ne va in cerca di condizioni economiche e di vita lavorativa migliori – continua il segretario -. Una situazione che causa ovviamente anche problemi organizzativi interni visto il continuo turno over di operatori a cui non sempre si riesce a rispondere con nuove assunzioni, e quindi vengono richiesti, rientri, diminuiscono i riposi dovuti, con gravissimo rischio di non rispetto delle norme relative alla salute e sicurezza su luoghi di lavoro. Non è più rinviabile un intervento strutturale del sistema di accreditamento delle rsa e di controllo pubblico del settore, che è costituito prevalentemente da servizi accreditati e convenzionati con la Regione e pertanto beneficiari di risorse pubbliche. Inoltre la discussione deve coinvolgere anche le parti sindacali e non, come ora, solo con le parti datoriali, al momento unica parte ascoltata da questa amministrazione regionale. In tutto questo non fare nulla da parte della Regione, rischiano di pagarne il prezzo, non solo gli operatori sociosanitari e sanitari delle Rsa, ma anche l’utenza con una minore qualità dei servizi vista ormai l’inadeguatezza del sistema Rsa, la scarsità di operatori, e per di più ad una parte di essi, pure malpagati».

La scorsa settimana le organizzazioni sindacali hanno anche inviato una lettera al prefetto di Novara delineando la situazione, chiedendo un incontro per approfondirla e auspicando lo stesso prefetto intervenga verso le istituzioni competenti al fine di sbloccare la situazione.

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Due proteste Gianni Rodari di Veveri e alla San Michele Arcangelo di Cameri che fanno seguito alla mobilitazione regionale

Nuovo presidio dei sindacati di fronte alle casa di riposo Gianni Rodari di Veveri, appartenente al gruppo Colisee, e della rsa di Cameri San Michele Arcangelo, della società Silver Age. «Queste due proteste rientrano in una mobilitazione regionale delle categorie di Cgil, Cisl e Uil nei confronti della Regione Piemonte per il rispetto del protocollo sottoscritto il 6 novembre 2023 - spiega il segretario Fp Cgil Novara e Vco, Paolo Del Vecchio -. Un protocollo che doveva concretizzarsi attraverso una serie di provvedimenti deliberativi che garantissero l’applicazione dei contratti nazionali firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi».

«C'è continua carenza di personale perché chi può se ne va in cerca di condizioni economiche e di vita lavorativa migliori - continua il segretario -. Una situazione che causa ovviamente anche problemi organizzativi interni visto il continuo turno over di operatori a cui non sempre si riesce a rispondere con nuove assunzioni, e quindi vengono richiesti, rientri, diminuiscono i riposi dovuti, con gravissimo rischio di non rispetto delle norme relative alla salute e sicurezza su luoghi di lavoro. Non è più rinviabile un intervento strutturale del sistema di accreditamento delle rsa e di controllo pubblico del settore, che è costituito prevalentemente da servizi accreditati e convenzionati con la Regione e pertanto beneficiari di risorse pubbliche. Inoltre la discussione deve coinvolgere anche le parti sindacali e non, come ora, solo con le parti datoriali, al momento unica parte ascoltata da questa amministrazione regionale. In tutto questo non fare nulla da parte della Regione, rischiano di pagarne il prezzo, non solo gli operatori sociosanitari e sanitari delle Rsa, ma anche l’utenza con una minore qualità dei servizi vista ormai l’inadeguatezza del sistema Rsa, la scarsità di operatori, e per di più ad una parte di essi, pure malpagati».

La scorsa settimana le organizzazioni sindacali hanno anche inviato una lettera al prefetto di Novara delineando la situazione, chiedendo un incontro per approfondirla e auspicando lo stesso prefetto intervenga verso le istituzioni competenti al fine di sbloccare la situazione.

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