«Situazione estremamente severa per l’agricoltura». Vertice in Prefettura con Regione ed enti competenti

Interventi immediati tra cui controlli ai furbetti dell'acqua, ordinanze omogenee, ricognizione di pozzi e cave

Ricognizione dei pozzi, ordinanze omogenee su tutto il territorio regionale con la garanzia che l’acqua sia sempre potabile tranne che su singoli casi segnalati direttamente dalle Asl competenti, informazioni solo ed esclusivamente veicolate solo tramite i canali ufficiali, consumo responsabile dell’acqua potabile, possibilità per l’agricoltura di pescare acqua da cave e laghetti, controlli ai furbetti che dirimano l’acqua nei loro campi.

Sono questi i punti cardine sviluppati ieri, 24 giugno, al vertice convocato da Prefettura di Novara e Regione Piemonte, a cui hanno partecipato le province di Novara e Verbania, la prefettura del Vco, le Asl competenti e Acqua Novara Vco.

«La situazione severa dal punto di vista idropotabile ed estremamente severa per l’agricoltura – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati che è anche il coordinatore delle attività del tavolo permanente sull’emergenza idrica – .Siamo di fronte a una crisi simile a quella del 2003, quando però la siccità si era vista tra luglio e agosto. È chiaro che i temporali di stagione non saranno sufficienti, quindi è necessario mettere in campo una serie di azioni, a cominciare dalla ricognizione dei pozzi: le autobotti hanno dovuto intervenire nei giorni scorsi, ma il loro impiego è diminuito. A oggi sono 70 i Comuni piemontesi che hanno emesso ordinanze sull’uso responsabile dell’acqua: ordinanze che verranno uniformate su tutto il territorio regionale anche per evitare che possano circolare fake news. Smentiamo, ad esempio, le voci secondo cui è necessaria la bollitura dell’acqua che invece è potabile; singoli casi potrebbero essere eventualmente comunicate dalle Asl competenti, ma finora non ci sono state segnalazioni».

Per quanto riguarda l’agricoltura «abbiamo chiesto a Svizzera e Valle d’Aosta di rilasciare il più possibile, ma anche loro sono ai minimi storici e temono di consumare le riserve necessarie alla produzione di energia idroelettrica – ha continuato Marnati -. Stiamo, dunque, la valutando la possibilità di pescare acqua da cave e canaletti in disuso: non una grande quantità, ma in questa situazione tutto può essere utile. Si pensi che le colture del novarese, necessitano ogni giorno di 2 milioni e 247 mila metri cubi di acqua; il fabbisogno del territorio di Alessandria, con un territorio più esteso, è di 784 mila. Siamo, comunque, in attesa del pronunciamento del Governo sullo stato di emergenza e calamità chiedendo che si parta proprio dal Piemonte, al momento la regine più colpita e che ne ha fatto richiesta una settimana fa. ».

Alla riunione ha partecipato anche il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, che ha annunciato «controlli severi in collaborazione con i carabinieri forestali per verificare eventuali allacci abusivi: ci sono furbetti, infatti, che avrebbero creato dei bypass per incanalare l’acqua nei loro campi. Per quanto riguarda il campionamento dell’acqua nelle industrie, è stato firmato un protocollo, il primo in Piemonte, tra Arpa e Provincia, rappresentata dal consigliere delegato Arduino Pasquini, che vedrà l’impiego delle guardie ecologiche».

Robotto ha poi dettagliato qualche numero: «Questo è il secondo periodo più lungo senza piogge da settant’anni: 111 giorni, nel 2000 erano stato 137. Dall’inizio dell’anno il deficit idrico è pari al -58% con il mese di maggio più caldo di sempre e giugno secondo più caldo di sempre. Le riserve di acqua sono ai minimi: 220 milioni di metri cubi, il lago Maggiore è sotto i 3 metri con un vuoto pari all’82% rispetto alla media del periodo».

«Non si tratta di un evento sporadico, ma di una situazione ormai consolidata – ha detto l’ad di Acqua Novara Vco, Daniele Barbone -. È nostra intenzione riattivare dodici unità tra pozzi abbandonati e fonti alternative per potenziare la rete e stiamo cercando di farlo accelerando le procedure in odo da agire nel più breve tempo possibile». Per il futuro invece «l’investimento è 150 milioni di euro, 70 dei quali impiegati su questi temi. Stiamo pensando di arrivare a 160 destinando 10 milioni solo a interventi sui cambiamenti climatici».

Al tavolo anche il prefetto di Verbania, Michele Formiglio: «La situazione è di forte criticità, in particolare la zona del lago deve tenere conto del grande afflusso di turisti: dobbiamo essere pronti a mettere un campo tutte le azioni necessarie».

L’intervento del prefetto di Novara, Francesco Garsia, è stato invece un monito all’uso responsabile dell’acqua: «Questa situazione di emergenza che impone comportamenti virtuosi deve diventare un’occasione per un segnale culturale: l’acqua non è una risorsa infinita e farne un uno consapevole deve diventare la normalità».

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Fascia rossa: Orta San Giulio, Baveno, Brovello Carpugnino, Cambiasca, Germagno, Piedimulera. San Bernardino Verbano e Vignone con chiusure notturne dell’acqua potabile.

Fascia arancione: Invorio, Borgomanero, Gozzano, Paruzzaro, Gargallo, Maggiora, Castelletto Sopra Ticino, Borgo Ticino, Arona, Fontaneto d’Agogna, Cureggio, Cressa, Suno, Ameno, Arizzano, Armeno, Arola, Aurano, Belgirate, Cannero Riviera, Caprezzo, Ceppo, Morelli, Cesara, Colazza, Gravellona Toce, Intragna, Lesa, Loreglia, Massino Visconti, Massiola, Meina, Miasino, Omegna, Pella, Pettenasco, Pieve Vergonte, Pisano, Quarna Sopra, QuarnaSotto, San Maurizio d’Opaglio, Stresa, Trarego Viggiona, Valle Cannobina.

Fascia verde: Oleggio, Bolzano Novarese, Soriso, Pogno, Madonna del Sasso (Piana dei Monti e Artò con Centonara), Gattico-Veruno, Oleggio Castello, Pombia, Varallo Pombia, Boca, Cavallirio, Bannio Anzino, Bee, Borgomezzavalle, Cannobio, Casale Corte Cerro, Cossogno, Ghiffa, Gignese, Macugnaga, Mergozzo, Montescheno, Nebbiuno, Nonio, Oggebbio, Ornavasso, Premeno, Premosello Chiovenda, Valstrona, Verbania, Villadossola, Vogogna.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Interventi immediati tra cui controlli ai furbetti dell’acqua, ordinanze omogenee, ricognizione di pozzi e cave

Ricognizione dei pozzi, ordinanze omogenee su tutto il territorio regionale con la garanzia che l’acqua sia sempre potabile tranne che su singoli casi segnalati direttamente dalle Asl competenti, informazioni solo ed esclusivamente veicolate solo tramite i canali ufficiali, consumo responsabile dell’acqua potabile, possibilità per l’agricoltura di pescare acqua da cave e laghetti, controlli ai furbetti che dirimano l’acqua nei loro campi.

Sono questi i punti cardine sviluppati ieri, 24 giugno, al vertice convocato da Prefettura di Novara e Regione Piemonte, a cui hanno partecipato le province di Novara e Verbania, la prefettura del Vco, le Asl competenti e Acqua Novara Vco.

«La situazione severa dal punto di vista idropotabile ed estremamente severa per l’agricoltura – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati che è anche il coordinatore delle attività del tavolo permanente sull’emergenza idrica – .Siamo di fronte a una crisi simile a quella del 2003, quando però la siccità si era vista tra luglio e agosto. È chiaro che i temporali di stagione non saranno sufficienti, quindi è necessario mettere in campo una serie di azioni, a cominciare dalla ricognizione dei pozzi: le autobotti hanno dovuto intervenire nei giorni scorsi, ma il loro impiego è diminuito. A oggi sono 70 i Comuni piemontesi che hanno emesso ordinanze sull’uso responsabile dell’acqua: ordinanze che verranno uniformate su tutto il territorio regionale anche per evitare che possano circolare fake news. Smentiamo, ad esempio, le voci secondo cui è necessaria la bollitura dell’acqua che invece è potabile; singoli casi potrebbero essere eventualmente comunicate dalle Asl competenti, ma finora non ci sono state segnalazioni».

Per quanto riguarda l’agricoltura «abbiamo chiesto a Svizzera e Valle d’Aosta di rilasciare il più possibile, ma anche loro sono ai minimi storici e temono di consumare le riserve necessarie alla produzione di energia idroelettrica – ha continuato Marnati -. Stiamo, dunque, la valutando la possibilità di pescare acqua da cave e canaletti in disuso: non una grande quantità, ma in questa situazione tutto può essere utile. Si pensi che le colture del novarese, necessitano ogni giorno di 2 milioni e 247 mila metri cubi di acqua; il fabbisogno del territorio di Alessandria, con un territorio più esteso, è di 784 mila. Siamo, comunque, in attesa del pronunciamento del Governo sullo stato di emergenza e calamità chiedendo che si parta proprio dal Piemonte, al momento la regine più colpita e che ne ha fatto richiesta una settimana fa. ».

Alla riunione ha partecipato anche il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, che ha annunciato «controlli severi in collaborazione con i carabinieri forestali per verificare eventuali allacci abusivi: ci sono furbetti, infatti, che avrebbero creato dei bypass per incanalare l’acqua nei loro campi. Per quanto riguarda il campionamento dell’acqua nelle industrie, è stato firmato un protocollo, il primo in Piemonte, tra Arpa e Provincia, rappresentata dal consigliere delegato Arduino Pasquini, che vedrà l’impiego delle guardie ecologiche».

Robotto ha poi dettagliato qualche numero: «Questo è il secondo periodo più lungo senza piogge da settant’anni: 111 giorni, nel 2000 erano stato 137. Dall’inizio dell’anno il deficit idrico è pari al -58% con il mese di maggio più caldo di sempre e giugno secondo più caldo di sempre. Le riserve di acqua sono ai minimi: 220 milioni di metri cubi, il lago Maggiore è sotto i 3 metri con un vuoto pari all’82% rispetto alla media del periodo».

«Non si tratta di un evento sporadico, ma di una situazione ormai consolidata – ha detto l’ad di Acqua Novara Vco, Daniele Barbone -. È nostra intenzione riattivare dodici unità tra pozzi abbandonati e fonti alternative per potenziare la rete e stiamo cercando di farlo accelerando le procedure in odo da agire nel più breve tempo possibile». Per il futuro invece «l’investimento è 150 milioni di euro, 70 dei quali impiegati su questi temi. Stiamo pensando di arrivare a 160 destinando 10 milioni solo a interventi sui cambiamenti climatici».

Al tavolo anche il prefetto di Verbania, Michele Formiglio: «La situazione è di forte criticità, in particolare la zona del lago deve tenere conto del grande afflusso di turisti: dobbiamo essere pronti a mettere un campo tutte le azioni necessarie».

L’intervento del prefetto di Novara, Francesco Garsia, è stato invece un monito all’uso responsabile dell’acqua: «Questa situazione di emergenza che impone comportamenti virtuosi deve diventare un’occasione per un segnale culturale: l’acqua non è una risorsa infinita e farne un uno consapevole deve diventare la normalità».

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Fascia rossa: Orta San Giulio, Baveno, Brovello Carpugnino, Cambiasca, Germagno, Piedimulera. San Bernardino Verbano e Vignone con chiusure notturne dell’acqua potabile.

Fascia arancione: Invorio, Borgomanero, Gozzano, Paruzzaro, Gargallo, Maggiora, Castelletto Sopra Ticino, Borgo Ticino, Arona, Fontaneto d’Agogna, Cureggio, Cressa, Suno, Ameno, Arizzano, Armeno, Arola, Aurano, Belgirate, Cannero Riviera, Caprezzo, Ceppo, Morelli, Cesara, Colazza, Gravellona Toce, Intragna, Lesa, Loreglia, Massino Visconti, Massiola, Meina, Miasino, Omegna, Pella, Pettenasco, Pieve Vergonte, Pisano, Quarna Sopra, QuarnaSotto, San Maurizio d’Opaglio, Stresa, Trarego Viggiona, Valle Cannobina.

Fascia verde: Oleggio, Bolzano Novarese, Soriso, Pogno, Madonna del Sasso (Piana dei Monti e Artò con Centonara), Gattico-Veruno, Oleggio Castello, Pombia, Varallo Pombia, Boca, Cavallirio, Bannio Anzino, Bee, Borgomezzavalle, Cannobio, Casale Corte Cerro, Cossogno, Ghiffa, Gignese, Macugnaga, Mergozzo, Montescheno, Nebbiuno, Nonio, Oggebbio, Ornavasso, Premeno, Premosello Chiovenda, Valstrona, Verbania, Villadossola, Vogogna.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore